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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'orrore / Avellino

La mamma incita i figli ad abusare della sorella incatenata in casa: "Prima i fratelli"

Nuovo capitolo nelle indagini sul caso della 21enne segregata dai familiari per anni. Dopo la madre, anche uno dei fratelli è finito in carcere. Cosa è emerso

Non solo la mamma, anche il fratello è stato per lei un carceriere. È scattato un nuovo arresto nell'ambito delle indagini per la vicenda della ragazza di 21 anni che per tre anni è stata segregata in casa a
ad Aiello del Sabato, piccolo centro alle porte di Avellino. La giovane è stata liberata ad aprile, quando la sorella minore ha fatto scoprire le atrocità che si consumavano in famiglia. La mamma, 47 anni, è stata arrestata già in primavera e adesso è stato trasferito in carcere anche il fratello 21enne della giovane. Avrebbe anche tentato di costringere la sorella a dei rapporti sessuali col supporto della madre.

In seguito alla denuncia di una sorella minore della vittima, i carabinieri hanno fatto irruzione nell'abitazione dove viveva la famiglia trovando la ragazza in catene legata alla ringhiera della scalinata interna. Le indagini hanno portato alla luce una realtà fatta di violenze: per l'accusa da almeno tre anni la 21enne era costretta a restare in una stanza al buio, con un secchio per i bisogni, e mangiando una sola volta al giorno con avanzi di cibo. La notte veniva legata al letto con le catene.

"Quella è una put***, meglio prima i fratelli"

Come riporta AvellinoToday, il fratello 21enne non ha risposto alle domande del giudice. Stando a quanto si apprende, avrebbe tentato di abusare della sorella quando era legata. L’avrebbe fatto in più occasioni e anche in presenza della madre. Le violenze sessuali non si sarebbero consumate per la resistenza della ragazza.

La stessa vittima ha raccontato quanto accadeva in casa. I fratelli (il 21enne arrestato e un minorenne per il quale è in corso un altro procedimento) avrebbero costretto le sorelle (anche la minore) a subire atti sessuali. I due sarebbero entrati nella stanza dove la giovane era segregata, toccandola nelle parti intime, insultandola. Non solo, i sue avrebbero preteso di essere toccati nelle parti intime e avrebbero tentato di consumare rapporti sessuali completi e orali. A quel punto, la giovane sbatteva la testa sul materasso per spaventarli. Attenzioni morbose sarebbero state rivolte anche all'altra sorella, palpeggiata in più occasioni. Secondo quanto ricostruito i genitori erano a conoscenza di quello che le facevano gli altri figli e non sarebbero mai intervenuti. La madre avrebbe al contrario incitato ad abusare della sorella, dicendo loro: "Quella è una put***, meglio prima i fratelli".

Il processo ai genitori della ragazza segregata in casa

La madre è accusata di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e sequestro di persona. Gli inquirenti hanno chiesto la sua incriminazione anche per istigazione al suicidio e torture. Il padre, indagato a piede libero, deve rispondere di concorso per le stesse accuse formulate nei confronti della moglie. 

Padre e madre della ragazza sono stati sottoposti a una perizia psichiatrica. La donna è ritenuta capace d'intendere e di volere. Il padre è parzialmente capace d'intendere e volere. Il difensore dei due imputati, l’avvocato Francesco Buonaiuto, ha chiesto che i suoi assistiti vengano giudicati con il rito abbreviato. La sentenza è prevista per il 9 febbraio.

La vittima delle violenze, insieme alla sorella minore, si trovano in una località protetta mentre gli altri figli minori della coppia sono stati affidati a una casa famiglia.

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