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Giovedì, 28 Settembre 2023
Abusi sessuali / Reggio Emilia

Violentata a 15 anni a una festa tra compagni, le chat: "Fra' siamo nella mer**"

I medici hanno trovato segni di violenza sul corpo della ragazza e un tasso di alcol nel sangue altissimo. Lei ha ricordi frammentari. Avrebbe avuto rapporti anche con gli altri amici ma ne ricorda solo uno. I messaggi alla sorella maggiore per chiedere aiuto e quelli dell'accusato che non sa cosa fare

La festa con un un gruppetto di compagni di classe, le risate, l'allegria, l'alcol poi la violenza e la paura. I messaggi mandati alla sorella maggiore per chiedere aiuto, la disperazione riassunta in un secco "Vienimi a prendere" e poi le tre parole: "Mi hanno violentata". E lì inizia tutta una storia parallela: il compagno, proprietario di casa, che cerca di sbarazzarsi delle bottiglie vuote e che chiede consiglio agli altri amici e al padre. Ora dopo ora emergono dettagli su quanto accaduto venerdì scorso a Reggio Emilia dove una 15enne ha detto di essere stata violentata da un compagno di classe. Lui, coetaneo, è stato arrestato. Dalle chat dei ragazzi potrebbe venire fuori la ricostruzione di cosa è accaduto.

La festa, l'alcol

La ricostruzione dei fatti. E' venerdi e cinque compagni di classe, tre ragazzi e due ragazze di un istituto superiore, organizzano un festino in casa. Niente lezioni perché c'è la manifestazione in memoria di Lorenzo Parelli, lo studente morto a Udine l'ultimo giorno del suo stage in fabbrica. Al corteo però non vanno. Fanno scorta di alcol e vanno in casa di uno dei cinque (i genitori sono separati e quella è la casa della madre, fuori per lavoro ndr). Una delle due ragazze decide di andare via e uno degli amici la accompagna alla fermata del bus. L’altra ragazza è ubriaca e rimane nella casa con gli altri tre compagni. Avrebbe avuto più rapporti sessuali con i suoi coetanei, ma uno di questi rapporti sarebbe stato non consenziente.

"Mi hanno violentata"

La quindicenne chiede aiuto alla sorella maggiore: quattro messaggi in chat, uno con la posizione del luogo in cui si trova per farsi raggiungere. La sorella corre. La trova sul marciapiede, piange e le confessa:"Mi hanno violentata". La sorella maggiore chiama i carabinieri. Anche ai militari la ragazza dice di avere subito violenza. Indica la casa e i lonome del presunto aggressore. Solo uno, gli altri non li ricorda.

"Fra' siamo nella mer**"

Nel frattempo il 15enne che avrebbe abusato di lei è in casa. Cerca di fare sparire le tracce della festa. Anche lui col telefonino in mano chiede aiuto agli altri amici: "Fra' (fratello ndr) Sta dicendo da mezz'ora che l'abbiamo stuprata...". La risposta: "Fra', siamo nella mer** fino al collo". Poi scappa in cortile e telefona al padre per chiedere aiuto anche lui.

"Mi ha fatto male"

La 15enne è affidata ai sanitari dell'ospedale. I medici riscontrano segni di violenza e un tasso di alcol molto alto, nonostante siano passate molte ore. Lei si dice delusa per il comportamento dell'amico - "Mi ha fatto male. Ero impotente e non riuscivo a muovermi" - ma anche di non avere ricordi nitidi. I carabinieri convocano tutti i presenti al festino. 

L'arresto

Gli indagati ammettono di aver fatto sesso con la compagna. Dicono che era ubriaca, ma consenziente. Solo per uno di loro scatta l'arresto (ai domiciliari) mentre gli altri sono indagati. L'accusa è violenza sessuale, aggravata dall'aver approfittato di una minore, per di più in condizioni di debolezza fisica e psichica.

L'avvocato Giacomo Fornaciari, legale del 15enne, parla di un ragazzo "normale", che non ha mai avuto problemi. Per il pm Alessandra Serra "ha agito lucidamente". Gli inquirenti stanno ascoltando alcuni testimoni e si attende l'esito della perizia tecnica sui telefonini sequestrati alla ricerca di chat, video e foto che potrebbero essere stati cancellati.

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