Rapinatori a soli 10 anni assaltano negozio con fucili (giocattolo) e "sparano" alla commessa
In tre hanno fatto irruzione in un'attività che vende abbigliamento minacciando il personale. La testimonianza: "Pensavo a uno scherzo, invece no. Sono bambini, è sconcertante"
Sono bambini - otto, dieci anni al massimo - eppure hanno assaltato un negozio di abbigliamento con il fare sicuro di malviventi consumati e con armi (giocattolo) alla mano. Una baby gang nel pomeriggio di ieri, 29 settembre, ha preso di mira il negozio Zita Broolz in via Grande a Livorno. Hanno agito in tre, col volto parzialmente coperto e armati di fucili giocattolo che avevano il tappo rosso ma con i quali hanno realmente sparato dei pallini di gomma colpendo la commessa. A riportare l'episodio è Nicola Vanni su LivornoToday.
"Adesso ti spariamo", l'avvertimento che Martina, in quel momento dietro al bancone, si è sentita rivolgere. Pensava a uno scherzo e invece no. I tre hanno davvero sparato pallini di gomma colpendo la dipendente che, incredula ma comunque conciliante, ha ammonito i bambini: "Così fate male alle persone, non va bene".
Ancora convinta che si trattasse di un gioco, Martina si è resa conto di lì a poco che i ragazzini avevano ben altre intenzioni che scherzare. Ha visto uno dei tre baby rapinatori andare dietro al bancone per arraffare una borsa e ripreso un altro che cercava di distrarla creando scompiglio nel negozio. I tre non si sono fatti intimorire dalle urla della commessa e sono fuggiti solo quando la commessa ha chiamato la polizia.
"Da un primo controllo sembra che non abbiano rubato niente - racconta Martina a LivornoToday -, ma è sconcertante vedere dei bambini così piccoli già pronti a delinquere. All'inizio ho creduto che fosse uno scherzo o che avessero voluto anticipare Halloween, mi sono persino messa a raccattare da terra i pallini di gomma che avevano sparato. Poi ho capito le reali intenzioni e allora ho deciso di chiamare la polizia. Sono bambini, è sconcertante che vengano mandati a rubare a quell'età. Alla fine ho deciso di denunciare la cosa nella speranza che non capiti ad altri. Perché anche in centro, ormai, se ne vedono troppe".