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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Italia

Scuole fragili, in Italia solo una su dieci è progettata secondo la normativa antisismica

Nuovo rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola realizzato dall’associazione Cittadinanzattiva: un istituto italiano su tre è in zone a elevata sismicità, uno su dieci ha lesioni strutturali e due terzi non possiedono la certificazione di agibilità statica

Una scuola su dieci ha lesioni strutturali: è quel che emerge dal XIV Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, realizzato dall’associazione Cittadinanzattiva. E in un caso su tre gli Enti locali non effettuano gli interventi strutturali richiesti.

In Italia una scuola su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8 per cento è stato progettato secondo la normativa antisismica. "Per finire", due terzi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica.

Non ci sono solo ombre: infatti in linea di massima in Italia le aule sono in discrete condizioni strutturali, ma spesso sono troppo piccole e non hanno sussidi adatti agli studenti con disabilità. In metà delle scuole non ci sono palestre e, in un istituto su quattro, si mangia in locali non adeguati. In un caso su tre i cortili diventano parcheggi. Bagni troppo spesso ancora senza carta igienica e sapone: succede in quasi metà degli istituti scolastici.

VASTO MONITORAGGIO - Le scuole monitorate da Cittadinanzattiva appartengono a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il Rapporto, molto dettagliato, fa il punto sullo stato delle scuole italiane, attraverso i dati del monitoraggio civico condotto su circa 150 edifici scolastici di tutta Italia e tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali.

RISCHIO TERREMOTO - "Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, ai cittadini che legittimamente e con preoccupazione chiedono conto delle stato delle loro scuole in diverse parti del Paese, occorre dare informazioni chiare. La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e le foto del nostro monitoraggio e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati", dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva.”Crediamo sia doveroso che gli enti locali in questi giorni dichiarino quanti siano gli edifici sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica (avrebbero dovuta farla entro marzo 2013!) e l’esito di tali accertamenti; quanti siano gli edifici adeguati sismicamente; ai Dirigenti delle scuole che ne sono sprovvisti chiediamo che provvedano immediatamente a dotarsi di Documento di Valutazione dei Rischi e di Piani di Emergenza, per essere in grado di fronteggiare situazioni emergenziali. Chiediamo, infine, che i cittadini delle zone terremotate non vengano esclusi dalle decisioni e dal lungo percorso legato alla ricostruzione, per evitare soluzioni irrazionali, ritardi, sprechi, e per fare tesoro delle migliori esperienze, come il nostro report evidenzia tra le scuole terremotate di Emilia, Abruzzo, Molise".

LESIONI STRUTTURALI - Nel 15% delle scuole sono state riscontrate lesioni strutturali, in gran parte (73%) sulla facciata esterna, nel 27% negli ambienti interni. I distacchi di intonaco sono stati riscontrati nel 38% delle segreterie, nel 23% delle sale professori, nel 21% dei corridoi, nel 16% dei bagni, nel 14% delle palestre e delle aule, nel 13% delle aule computer, nel 10% dei laboratori, nel 9% delle biblioteche, nell’8% delle mense. I segni di fatiscenza interessano invece il 33% delle segreterie, il 27% dei bagni, il 25% delle palestre, il 21% dei corridoi, il 17% delle sale professori, il 14% delle aule computer e delle aule, il 10% dei laboratori e delle mense, il 9% delle biblioteche.

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MANUTENZIONE - Una scuola su sei presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 5% è in ottimo stato. L’81% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in un caso su quattro non è stato effettuato alcun intervento. Nel 14% dei casi è stato effettuato con molto ritardo, nel 52% con qualche ritardo e solo nell’8% dei casi tempestivamente. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che, quasi in un caso su tre (29%), non sono stati mai effettuati. Nel 24% dei casi, sono intervenuti con molto ritardo, nel 33% con qualche ritardo e solo nel 14% tempestivamente.

112 CROLLI IN TRE ANNI - Solo nello scorso anno scolastico la stampa locale ha dato notizia di 31 episodi di crolli, con feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. A crollare possono essere solai, tetti, controsoffitti, distacchi di intonaco, caduta di cancelli, ventilatori, che si verificano in modo indifferenziato nelle scuole del Nord e del Centro - Sud, negli istituti comprensivi come nelle scuole superiori, nei piccoli centri come nei grandi.Solo il 35% delle scuole del campione monitorato da Cittadinanzattiva possiede il certificato di agibilità statica, il 32% quello di agibilità igienico-sanitaria, mentre il certificato di prevenzione incendi è presente appena nel 10% delle scuole monitorate (il rilascio della certificazione della prevenzione incendi per gli edifici scolastici è stato prorogato al 31 dicembre prossimo).

LA MAPPA DEI CROLLI NELLE SCUOLE

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CERITIFICAZIONI - Facendo riferimento ai dati nazionali del Ministero, emerge che la certificazione di agibilità è assente in oltre il 94% delle scuole calabresi e in circa la metà degli istituti di Lazio, Sicilia, Sardegna e Campania. Esaminando le province coinvolte di recente da terremoti (Rieti, Ascoli Piceno, Fermo, l’Aquila, Teramo e Perugia) risulta che tale certificazione è presente solo nell’8% delle scuole di Rieti e provincia, nel 23% circa di quelle di L’Aquila e Teramo. Sui Piani di emergenza, i dati ufficiali risultano molto disomogenei a livello regionale: bene Veneto (dove le scuole che hanno il Piano sono più del 90%), Basilicata, FVG, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia (tutte oltre l’80%). Male l’Abruzzo, dove soltanto il 27% ha redatto il Piano. In Calabria l’informazione risulta addirittura assente. Fra le province colpite di recente dai terremoti, male l’Aquila (ne è privo l’80% delle scuole) e Teramo (72%).

PALESTRE E MENSE - Purtroppo non tutte le scuole sono dotate di palestre e mense: mancano rispettivamente nel 50% e nel 23% del totale. Quando la palestra non è presente nell’edificio scolastico le attività sportive o di educazione motoria si svolgono nei cortili, nelle palestre esterne, in altri spazi quali l’atrio, una sala comune, l’aula di psicomotricità, ma in 5 scuole non vengono svolte. Nelle scuole sprovviste di locale mensa gli studenti mangiano di solito negli atri degli edifici scolastici e nelle aule utilizzate per le lezioni “ordinarie”.

CORTILI "PARCHEGGI" - Il cortile è presente nel 92% delle scuole monitorate ma spesso è segnalata la presenza di ingombri (21%), rifiuti (16%) e fonti di pericolo (10%), oltre che la pavimentazione sconnessa (nel 56% dei cortili) ne fanno spesso un’area non sicura. Inoltre, sebbene in tre casi su quattro abbiano al proprio interno aree verdi, solo in un caso su tre queste sono attrezzate con aree gioco e/o sportive. Nel 31% delle scuole, i cortili diventano parcheggi per le auto di personale e studenti.

IGIENE E PULIZIA - In testa alla triste classifica degli ambienti meno puliti nelle scuole italiane ci sono biblioteche e palestre che, quasi in un caso su due, presentano polvere (rispettivamente 46% e 48%) e, in più di un quarto dei casi, segni di sporcizia (27% e 26%). I bagni risultano sporchi nel 14% dei casi e soprattutto sono sprovvisti dei presidi igienici fondamentali: nel 52% mancano gli scopini per il water, nel 50% il sapone, nel 60% gli asciugamani, nel 37% la carta igienica. Inoltre, il 13% dei bagni presenta sanitari danneggiati o non funzionanti. Il servizio di pulizia è affidato a personale interno nel 77% delle scuole, in appalto esterno nel 15%. Il servizio viene effettuato in orario scolastico nel 39% degli istituti. Candeggina (77%), alcool (61%) ed ammoniaca (21%), i prodotti più utilizzati per pulire, decisamente pericolosi per la salute di chi li usa e delle persone esposte. Inoltre, nel 14% dei bagni tali materiali risultavano incustoditi.

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STUDENTI DISABILI - Più di un bagno su quattro è inaccessibile e le aule sono troppo piccole e senza sussidi adatti agli studenti con disabilità. Nel 43% delle scuole mancano posti auto riservati ai disabili nel cortile o nel parcheggio interno. Nel 30% dei casi il percorso per raggiungere l’ingresso non è facilmente praticabile da chi ha problemi deambulatori. Solo il 23% degli edifici scolastici su più piani dispone di un ascensore. Anche quando è presente in una scuola su quattro non è funzionante. A livello di servizi didattici, le barriere architettoniche sono particolarmente diffuse nelle biblioteche (35%), nei bagni (28%), nelle aule computer (27%) e nei laboratori (24%). Inaccessibili ai disabili anche il 17% delle palestre, il 16% delle aule, il 14% delle mense e il 9% dei cortili. In particolare, nella gran parte delle aule (78%) in cui sono presenti studenti con disabilità motoria non c’è spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina. Nel 73% non ci sono attrezzature didattiche o tecnologiche per facilitare la partecipazione alle lezioni degli studenti con disabilità.

VANDALISMO - Quasi tre scuole su dieci (il 27%) hanno subìto atti di vandalismo. È un dato in diminuzione rispetto agli anni precedenti (era il 36% nel 2015), ma bisogna tener conto che si tratta di episodi noti al Responsabile Prevenzione e Protezione, o al Dirigente, e che probabilmente non sempre comunicano altri casi meno gravi.

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JUNK FOOD - L'educazione alimentare è compito della scuola? Il dibattito è vivace sul tema, certo è che il cibo spazzatura non è un problema che può essere sottovalutato ancora a lungo: in Italia il 59% delle scuole è dotato di distributori automatici di bevande che, nell’89% dei casi, contengono the, caffè ed acqua minerale, succhi di frutta (57%), bevande zuccherate e/o gassate (45%). Il 36% degli istituti presenta anche distributori automatici di snack: merendine (93%), biscotti farciti (73%), barrette di cioccolata (78%), crackers (85%), patatine (59%), popcorn (7%). In nessuna scuola è stata rilevata la presenza di distributori con prodotti naturali.

PER APPROFONDIRE: LA SINTESI DEI DATI DEL RAPPORTO

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