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Venerdì, 29 Marzo 2024
Furbetti 'beccati' / Foggia

Reddito di cittadinanza, oltre mezzo milione di euro "regalati" anche ai criminali

Sono 113 le persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Foggia perché accusate di aver percepito indebitamente il sussidio: tra di loro anche affiliati alla criminalità organizzata. Ora dovranno restituire tutto e inoltre rischiano fino a 6 anni di carcere

Sono 113 le persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Foggia perché accusate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. I militari nell'ambito delle stesse indagini, svolte nei primi tre mesi del 2021, hanno accertato una indebita percezione dei sussidi pari a 560mila euro.

In particolare i finanzieri hanno accertato che 81 dei 113 indagati, quando hanno presentato la domanda per ottenere il reddito di cittadina, non hanno specificato di essere stati sottoposti a misure cautelari. Tra questi 81, otto risultano essere affiliati alla criminalità organizzata delle città di Foggia, Cerignola, Manfredonia e San Severo; altri 22 indagati hanno fornito false informazioni sulla propria posizione lavorativa (alcuni lavoravano in nero), o in merito ai redditi percepiti. Altri sei indagati, inoltre, non hanno denunciato proprietà immobiliari, e altri due hanno omesso di segnalare vincite online per oltre 55mila euro. Infine, gli ultimi due indagati, nonostante fossero già stati denunciati lo scorso anno per aver richiesto e ottenuto illecitamente il contributo statale, hanno presentato nuovamente l'istanza continuando a fornire false informazioni. 

Foggia, i 113 furbetti del reddito di cittadinanza 

Come ricorda Foggiatoday la concessione del sostegno economico ad integrazione del reddito delle famiglie quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale è subordinata, tra l’altro, ad una serie di requisiti reddituali e patrimoniali che cumulativamente ciascun nucleo familiare deve possedere al momento della presentazione della domanda e conservare per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.

Analizzando le numerose istanze presentate per ottenere il beneficio in argomento, i finanzieri pugliesi hanno approfondito la posizione di numerosi nuclei familiari riuscendo a rilevare che alcuni di questi avevano indebitamente percepito il reddito di cittadinanza perché in 81 casi non erano stati comunicati deti veritieri circa la fedina penale: tra gli 81 soggetti pregiudicati, 8 sono risultati essere affiliati alla criminalità organizzata.

In altri 22 casi erano state fornite false informazioni relative alla composizione del nucleo familiare, ai redditi percepiti o alla posizione lavorativa – in alcuni casi in nero - dei componenti dello stesso, in 6 casi non erano state denunciate proprietà immobiliari o mobiliari; in altri 2 casi hanno omesso di segnalare vincite online per oltre 55mila euro.

Da segnalare, infine, il caso di 2 percettori, di cui uno gravato da precedenti di polizia, che, nonostante fossero stati denunciati lo scorso anno per aver richiesto e ottenuto fraudolentemente il reddito di cittadinanza, hanno reiterato l’istanza continuando a fornire informazioni non veritiere circa l’assenza di cause ostative alla percezione del sostegno.

Tutte le posizioni illecite emerse dalle indagini sono state segnalate all’Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico non dovuto, nonché denunciate alla Procura di Foggia, che coordina le indagini per accertare le responsabilità di chi ha frodato l’Ente erogatore fornendo dichiarazioni false e omettendo informazioni dovute.

L’importo complessivo delle somme non dovute, sottratte fraudolentemente, e di cui si provvederà al recupero, ammonta a oltre 560mila euro. Le pene previste per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza sono la reclusione da 2 a 6 anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute e da 1 a 3 anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’Ente erogatore delle variazioni di reddito, del patrimonio nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio. 

Reddito di cittadinanza ai mafiosi: nuovi casi in Sicilia

Il caso pugliese è tutt'altro che isolato. Dieci persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Enna per aver percepito il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. Qualcuno dei beneficiari o dei componenti dei rispettivi nuclei familiari risultava, infatti, sottoposto a misure restrittive o già condannato per reati di mafia. Il danno accertato per le casse dello Stato ammonta a circa 90 mila euro. Tutte le posizioni sono state segnalate e l'Inps ha disposto la revoca del sussidio e l'attivazione delle procedure di recupero delle somme. I denunciati rischiano la reclusione da due a sei anni.

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