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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il blitz

Reddito di cittadinanza, sventata maxi truffa da 60 milioni di euro: 9mila denunciati

Perquisizioni della Guardia di Finanza in diverse città italiane, da Milano ad Agrigento, passando per Brescia e Barletta: in manette 16 persone

Novemila persone denunciate e 16 persone in manette: questo il bilancio del blitz dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona e Novara, su disposizione della Procura della Repubblica di Milano, che nella mattina di oggi hanno sventato una truffa sul reddito di cittadinanza da oltre 60 milioni di euro. 

I 16 arrestati sarebbero membri di una associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni ed al conseguimento di erogazioni pubbliche, tra cui appunto, il reddito di cittadinanza. Gli arresti e le perquisizioni condotte nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento, hanno consentito di sventare una truffa di oltre 60 milioni di euro relativa a indebite percezioni del reddito di cittadinanza. Oltre 9.000 le persone denunciate.

Truffa del reddito di cittadinanza: come agiva la banda

I compiti e le funzioni all’interno del sodalizio criminale erano ben precisi e delineati. I promotori, cittadini di origine rumena, avevano il compito di procurare i documenti ed i nominativi di propri connazionali avvalendosi anche dell’ausilio di complici operanti all’estero. Tali documenti venivano poi consegnati, tramite persone di fiducia, ai titolari compiacenti di CAF i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda (DSU e codice fiscale). Successivamente altri membri erano incaricati di ritirare le card presso gli uffici postali.

L’analisi di oltre 14.000 posizioni da parte delle Fiamme Gialle di Novara e Cremona ha consentito di far emergere 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. La sinergica e proattiva azione di contrasto condotta dalla Guardia di Finanza unitamente all’INPS ha consentito di interrompere i pagamenti evitando così l’ulteriore indebita percezione di oltre 60 milioni di euro.

Nonostante le perquisizioni, gli interrogatori ed i sequestri effettuati nel corso delle indagini, i membri del sodalizio hanno continuato nella loro condotta criminosa utilizzando i medesimi documenti per ottenere il Reddito di emergenza. Con minacce ed intimidazioni hanno obbligato i titolari di altri CAF operanti tra la Lombardia e l’Emilia Romagna ad inoltrare oltre 1.200 domande che hanno causato una ulteriore truffa per 1,5 milioni di euro. L’azione di contrasto ha consentito anche in questo caso di interrompere le illecite erogazioni. 

Le 16 persone tratte in arresto, tra le quali anche i titolari dei centri di assistenza fiscale dell’area milanese, sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria milanese.

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