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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Vittime inermi / Reggio Calabria

Anziani costretti a vivere in stanze sporche di feci e urina nella casa di riposo lager

I carabinieri del Nas hanno individuato una struttura abusiva. I gestori sono finiti ai domiciliari. Alcuni degli ospiti avevano la scabbia e la malattia era tenuta nascosta ai parenti

Anziani malati e non autosufficienti abbandonati a loro stessi e costretti a vivere in ambienti sporchi, con resti di feci e urina sui pavimenti. A scoprire l'orrore che si celava all'interno di una casa di riposo abusiva a Reggio Calabria sono stati i carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazioni). Molti degli anziani avevano anche la scabbia e invece di essere curati, la malattia veniva nascosta alle famiglie.

L'operazione è stata chiamata "Domus aurea". Marito e moglie, gestori della struttura, sono finiti agli arresti domiciliari. Rispondono di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, con l'aggravante di aver causato lesioni personali. Denunciati in stato di libertà, per i medesimi reati, tre operatori socio sanitari.

Le indagini sono scattate il 29 giugno 2023, quando i carabinieri sono entrati in un albergo dismesso nella zona di Gallico, dove era stata allestita "una vera e propria casa di riposo senza alcun titolo autorizzativo". 

La struttura ospitava oltre trenta anziani, incapaci di provvedere a loro stessi per vecchiaia e gravi patologie. I carabinieri hanno accertato una situazione di "drammatico degrado, abbandono e incuria" con "gravissime condizioni igienico sanitarie, con resti di feci e urina sul pavimento e sui letti, pannoloni sporchi, resti di cibo e stoviglie usate, tanto che tutti gli ambienti erano impregnati di un odore nauseabondo".

In cucina sono stati trovati alimenti - carne e uova - in cattivo stato di conservazione, mentre nella medicheria c'erano molti farmaci scaduti. I militari dell'Arma parlano di "situazione surreale" aggravata dall'allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica.

Le indagini hanno portato alla luce altri particolari. I parenti degli anziani erano obbligati a preannunciare ai gestori una eventuale visita e gli incontri dovevano avvenire presso la vecchia hall dell'albergo, con il divieto di accedere nelle camere. "Condotta verosimile finalizzata a celare le gravi carenze igienico sanitarie", dicono i carabinieri.

I gestori avevano poi ridotto all'osso il personale, sia sanitario sia addetto alle pulizie, "abbandonando di fatto gli anziani".  "Molti ospiti erano affetti da scabbia, particolare che i gestori cercavano di celare vestendo le vittime con abiti a maniche lunghe", dicono ancora i carabinieri.

Per gli inquirenti quanto riscontrato a giugno è solo la conferma di un "preordinato e già sperimentato schema imprenditoriale" a discapito di anziani particolarmente fragili: il Nas di Reggio Calabria, tra gennaio e luglio del 2020, aveva già denunciato gli indagati per fatti simili e sequestrato altre due strutture adibite a casa di riposo, anche queste prive di autorizzazione, tra Reggio Calabria e Gambarie.

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