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Martedì, 23 Aprile 2024
Immigrazione

Renzi, appello all'Ue: "Non ci sono solo innocenti sui barconi dei trafficanti"

Il premier lancia un appello all'Europa contro "il moderno schiavismo" e interviene sul New York Times: "Dobbiamo continuare i nostri sforzi politici e diplomatici per la ricostruzione della Libia"

ROMA - Non ci sono soltanto "innocenti" sui barconi di migranti, dice Matteo Renzi. "Non tutti i passeggeri sui barconi dei trafficanti sono famiglie innocenti" è infatti l'avvertimento che il premier italiano lancia in un editoriale sul New York Times.

Dopo aver ricordato che "almeno il 90%" dei migranti passano attraverso la Libia, Renzi sottolinea che in quel Paese "opera anche lo Stato Islamico" e dunque "il nostro sforzo per combattere il terrorismo in Nord Africa deve evolvere per superare anche questa minaccia, che crea terreno fertile per il traffico di uomini e interagisce pericolosamente con esso". Anche per questo, dice il premier, "dobbiamo continuare i nostri sforzi politici e diplomatici per la ricostruzione della Libia".

Ieri, parlando alla Camera, Renzi aveva lanciato un nuovo appello all'Europa, affinché trovi una risposta politica contro quello che chiama il "moderno schiavismo". E un appello ai partiti tutti, perché restino uniti senza "divisioni di parte". "Dobbiamo rafforzare le operazioni europee, Triton ma anche Poseidon, perché non va sottovalutato ciò che sta avvenendo in Siria e in Iraq oltre che in Africa: è arrivato il momento di dire che combattere i trafficanti di uomini è combattere gli schiavisti del XX secolo" ha detto il presidente del Consiglio durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani, a tre giorni dal terribile naufragio avvenuto al largo delle acque libiche dove hanno perso la vita almeno ottocento migranti.

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"Non sottovalutiamo - ha aggiunto - la forza della pressione che arriva fino ai confini libici: non è fermabile fermando gli scafisti, e in presenza di un traffico di uomini non si tratta solo di una questione di sicurezza e di terrorismo, ma di giustizia e dignità umana. La storia ha già conosciuto momenti in cui si prendevano vite umane e si vendevano o compravano e si infilavano nelle stive dei barconi, era l'epoca dello schiavismo". "Io ritengo - ha proseguito Renzi - che non sia un'esagerazione e un azzardo sostenere che ciò che sta avvenendo nell'area del mediterraneo con la compravendita di uomini è esattamente una forma di moderno schiavismo e il fatto che 1200 persone siano state in questo momento assicurate alle patrie galere per traffico di uomini non può significare che l'Ue può lasciare solo a noi ciò che è una battaglia di assoluta civiltà".

Il premier si è detto comunque ottimista: "Sono convinto che l'Unione europea possa cambiare passo: la convocazione del consiglio europeo di domani è un passo straordinario nelle procedure dell'Unione di fronte a quanto avviene in questi giorni". Di fronte al flusso migratorio in atto dall'Africa, "il Parlamento ha il dovere di affermare un'idea dei prossimi vent'anni dell'Italia e del suo ruolo di ponte con l'Africa, un'idea meno angusta del dibattito da talk show: è su questo che vi chiedo un aiuto in vista del dibattito di domani. Lo chiedo a tutte le forze politiche: non c'è divisione di parte, c'è l'Italia" ha aggiunto il premier.

E poi ha spiegato: i bersagli dei terroristi sono "un'università, un museo, la redazione di un giornale: l'obiettivo è l'idea stessa della cultura. Se uccidi un bambino a Peshawar mentre va a scuola, dici che vuoi vincere la battaglia rovinando un'idea del mondo basata sul capitale umano, sulla cultura". Dunque "non basta una risposta tecnica: quali barconi affondiamo, cosa fa la Guardia costiera, se riusciamo a dare qualche profugo ad altri Paesi. Tutte cose doverose, ma questo è il Parlamento della Repubblica e ha il dovere di avere una visione". 

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