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Giovedì, 18 Aprile 2024
Istruzione

Governo Renzi, ecco il primo ostacolo: studenti tra lettere e piazza

All'arrivo del neopremier a Treviso una sorpresa: alcuni studenti gli consegnano una lettera con 8 proposte per l'istruzione. Intanto a Roma ci sarà una manifestazione nazionale per il diritto allo studio

Matteo Renzi lo aveva annunciato: avrebbe iniziato il suo mandato visitando le scuole del Paese e così si è recato a Treviso, prima tappa del suo viaggio. Qui lo stavano aspettando l'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti per consegnargli una lettera aperta per lui e per il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.

All'interno non ci sono solo critiche rivolte all'attuale situazione della scuola e dell'università nel nostro Paese ma anche 8 proposte per risolvere al più presto le 'fondamentali emergenze' dell'istruzione pubblica.

"Di sicuro ci fa piacere che il settore della scuola venga considerato una priorità. Ma non vogliamo che l'istruzione venga utilizzata come vetrina anche perché fin troppo spesso è stata considerata uno spot - ci dice Gianluca Scuccimarra coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari - Proprio riprendendo il suo intervento al Senato e alla Camera abbiamo deciso di far notare quali sono le otto emergenze concrete. Noi siamo pronti a collaborare: se vogliono dimostrare discontinuità allora questa volta dovranno ascoltarci. Se questo non succederà torneremo in piazza perché la situazione ormai è allo stremo, con oltre la metà degli atenei del nostro Paese che rischiano il default" conclude Scuccimarra.

"Da anni scuola, università e ricerca sono oggetto di tagli e riforme devastanti: se si vogliono risollevarne le sorti, bisogna intervenire con misure concrete, senza spot e promesse. Troppo spesso si è intervenuti sull'istruzione senza ascoltare gli studenti, e finendo sempre per aggravare le condizioni di un sistema ormai in ginocchio" continua Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi.

Intanto il 28 febbraio Link-Coordinamento Universitario e la Rete della Conoscenza daranno vita a una mobilitazione per il diritto allo studio che si concluderà con un presidio davanti al Ministero dell'Istruzione nella capitale: "L'ennesimo cambio di Governo lascia inalterato lo stato drammatico del Diritto allo Studio in Italia. Per questo saremo subito in piazza per rilanciare le nostre rivendicazioni" spiega la Rete della conoscenza in un comunicato.

"Faremo un convegno sul diritto allo studio il giorno prima per poi presentare le nostre proposte al nuovo governo: sono 10 a abbiamo anche raccolto 10 mila firme in tutta Italia" ci dice Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link-Coordinamento Universitario.

E per il nuovo esecutivo non c'è nessuna fiducia: "Il quadro politico mutato ha peggiorato la situazione almeno per il settore dell'istruzione. Le prime dichiarazioni del nuovo ministro non fanno cenno minimamente su maggiori investimenti per l'università. Anzi il contrario: almeno con Carrozza vedevamo la volontà di fare qualcosa, qui sembra quasi di essere tornati ai tempi della Gelmini. Discontinuo rispetto al precedente, in perfetta continuità rispetto all'esecutivo di Maria Stella. Se il governo della rottamazione guarda alle vecchie ricette che hanno distrutto l'università allora noi saremo l'opposizione" conclude Campailla.

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