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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Raggi: "No a nuove discariche". Ma a Roma i cassonetti vanno a fuoco

I rifiuti dati alle fiamme dai cittadini esasperati per la mancata raccolta. La sindaca: "Azioni di boicottaggio, non molliamo". Intanto l'Ordine dei medici consiglia di usare dei guanti di gomma per evitare ogni contatto con i cassonetti. Il punto della situazione

A Roma la situazione diventa più critica di ora in ora. In molti quartieri l'emergenza rifiuti va avanti da giorni, se non settimane. E in periferia i cassonetti vanno a fuoco: da Casal Bruciato a Garbatella, da Tor Bella Monaca a Portuense. Solo nelle ultime ore sono stati segnalati tre episodi. Secondo la sindaca Raggi, non si tratta solo di gesti di residenti esasperati, ma di "azioni di boicottaggio ai danni dei cittadini". "Ogni cassonetto - ha spiegato - costa circa 800 euro. In questi anni come cittadini abbiamo 'bruciato' poco meno di mezzo milione di euro che avremmo potuto investire per tenere più pulita la città e ridurre la tariffa. Noi ce la mettiamo tutta e non ci fermiamo". 

L'ordine dei medici: "Evitare di toccare i cassonetti"

Le immagini che arrivano da Roma però non sono certo edificanti. Cassonetti stracolmi di rifiuti e montagne di sacchetti che invadono i marciapiedi, attirando uccelli e  roditori. Secondo quanto riferisce l'Adnkronos, l'Ordine dei medici sta "seguendo con attenzione" l'evolversi della situazione. "Complice il caldo e la mancata  raccolta per più giorni" spiega il presidente dell'ordine Antonio Magi, "si sono formati dei liquami: questi  e il forte odore emanato dai cumuli sono spia della vitalità dei  batteri, motivo per cui consigliamo ai cittadini di proteggersi con dei guanti di gomma prima di toccare i cassonetti per buttare la spazzatura". 

"Non lasciate i sacchetti per terra"

"Mi rendo conto che i cassonetti sono sporchi - continua il medico - ma il mio suggerimento è di cercare comunque di non lasciare i sacchetti in terra, alla mercé di roditori e gabbiani. E' bene cercare sempre di inserirli nei cassonetti; mi rendo conto di chiedere molto ai cittadini, ma il suggerimento è di cercare contenitori ancora non ricolmi: gli accumuli di immondizia sui marciapiedi finisco infatti per attirare gli animali, come già si è visto in alcuni quartieri comela Magliana, dove i roditori sono entrati nei negozi in cerca di cibo. Altro suggerimento, adottare il doppio sacchetto, per evitare che si rompa e che i resti finiscano per attirare animali e uccelli. E' bene poi evitare di passare davanti a questi cumuli di rifiuti con i bimbi,che rischiano di scivolare o di toccare qualcosa".

Emergenza rifiuti a Roma (ANSA)

Roma non è autonoma nello smaltimento

Come se ne esce? Come spiega RomaToday, la Capitale "non è autonoma nello smaltimento di rifiuti sul proprio territorio. Dipende dall'esterno, con costi alti sia in termini economici che di efficienza del sistema". In poche parole, ogni giorno una parte dei rifiuti prodotti a Roma viene smaltita altrove. E quando si inceppa qualcosa negli impianti di smaltimento della Capitale iniziano i problemi. 

Ama: gli impianti stanno lavorando al massimo

Ama però assicura che l'intera macchina, impianto di Rocca Cencia compreso, sta lavorando al massimo. Raccolta, igienizzazione e sanificazione dei marciapiedi per rientrare dall'emergenza al più presto. "Squadre di operatori ecologici - comunica l'azienda - con l’ausilio di attrezzature e mezzi idonei (bob-cat, veicoli con cassa a ragno, ecc.), sono impegnati per risolvere i disagi in alcune aree dove, a macchia di leopardo, sono tuttora presenti rifiuti depositati intorno alle postazione di cassonetti". 

Il problema della differenziata

Ai problemi relativi allo smaltimento si aggiunge il fatto che a Roma la raccolta differenziata non è mai decollata: secondo i dati del Comune di Roma, nel primo semestre del 2018 la differenziata è rimasta ferma al 44,3%, stesso dato del 2017. A Milano, per fare un esempio, viene differenziato il 66% dei rifiuti. In campagna elettorale, Virginia Raggi aveva promesso che avrebbe favorito la differenziata attraverso la progressiva estensione della raccolta domiciliare, realizzando isole ecologiche ed impianti di compostaggio, e facendo pagare meno tasse a chi inquina di più. A tre anni dalla sua elezione però queste promesse sono rimaste lettera morta e appaiono quasi irragiungibili. 

Raggi: "No a nuove disariche"

Ciò nonostante, Raggi continua a dirsi contraria alla costruzione di nuove discariche a Roma, o comunque nei pressi della Capitale. Su questo punto  la sindaca non vuole sentire ragioni e nelle scorse ore ha fatto sapere che si opporà alla realizzazione una nuova discarica in un'area tra Riano e Pian dell'Olmo, a nord della Capitale, un progetto di cui si sta discutendo in una conferenza dei servizi alla Regione Lazio.

Pian dell'Olmo: abitanti protestano davanti alla Regione

Si tratta di un piano avanzato da una società privata e che la Regione è chiamata ora a valutare. Solo una ipotesi, che però sta facendo già arrabbiare i residenti. Fuori dagli uffici della Regione è in corso, da questa mattina un sit-in di protesta contro questa ipotesi. Promotore dell'iniziativa il comitato 'No discarica a Riano', al quale aderiscono cittadini di alcuni Comuni della valle del Tevere: Sacrofano, Monterotondo e Riano, che non vogliono veder sorgere una discarica a poche centinaia di metri dai centri abitati. Di tutte le età le persone che hanno aderito alla protesta, dai bambini ai più anziani, tutte munite di cartelli e fischietti, per dire no a un progetto ''criminale e mafioso'', come scandito negli slogan più gettonati.

In loro soccorso arriva proprio la sindaca di Roma che su facebook tuona: "Non vogliamo la discarica a Pian dell'Olmo, nella zona nord di Roma, e non vogliamo nuove discariche nel nostro territorio". 

"Un territorio - continua la sindaca - che è stato devastato per decenni dalla presenza della più grande discarica d’Europa, quella di Malagrotta, e che non può permettersi altri impianti di questo tipo. Sono al fianco dei cittadini e di tutti i sindaci dell'area che si oppongono a questa ipotesi".

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