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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRONACA

"Se uccidi qualcuno non guidi più": così cambia il Codice della strada

Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti, annuncia le novità allo studio del governo per la riforma del Codice della strada: omicidio stradale ed "ergastolo della patente"

ROMA - Sono due le novità allo studio del governo per quanto riguarda il Codice della strada: l'introduzione del reato di omicidio stradale e "l'ergastolo della patente". Lo garantisce il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Riccardo Nencini, aggiungendo che per le modifiche ci sono tempi strettissimi.

"Se uccidi qualcuno non guidi più", taglia corto il viceministro. Le due possibilità saranno vagliate dal governo nei prossimi giorni: "Presto - sottolinea Nencini - decideremo con il premier Renzi quale seguire. L'importante è ottenere l'obiettivo: l'aggravamento consentirebbe di garantire la certezza della pena, che è il vero problema". 

LE PRINCIPALI NOVITA' - Sulla riforma del Codice della Strada, il numero di luglio di Quattroruote anticipa i punti più importanti della bozza di legge delega appena approvata dalla Commissione Trasporti della Camera. La prima riguarda la disciplina dei neopatentati: viene abolito il divieto di guidare nel primo anno auto “potenti” (con più di 70 kW e oltre 55 kW/tonnellata), guidabili invece con il foglio rosa. Una contraddizione che sparirà consentendo al neopatentato – ma non all’ultra ottantenne, altra novità – di guidare anche tali vetture purché al proprio fianco, in funzione di istruttore, vi sia una persona di età non superiore ai 65 anni con patente B o superiore da almeno dieci. Se nei primi sei mesi non verranno commesse infrazioni che comportano perdita di punti il limite di un anno si dimezzerà. Sempre in tema di giovani, decadrà l’immunità per i minorenni che fino ad oggi non possono essere sanzionati e non possono perdere punti. L’importo delle multe, comprese le sanzioni accessorie, verrà rivisto secondo principi di “ragionevolezza”, “meccanismi premiali” e “graduazione in funzione della reiterazione”: il fine del legislatore, spiega Quattroruote, sembrerebbe quello di graduare la severità delle sanzioni applicando una sorta di meccanismo bonus/malus (e nessuna nuova super multa) per il quale si renderà necessaria l’annunciata creazione di un'apposita banca dati delle violazioni, alimentata dai verbali di tutte le forze di polizia. Novità anche in merito ai ricorsi al prefetto: viene introdotto l’obbligo, non più facoltà, di consegnare il ricorso al comando di polizia che ha accertato la violazione. Quattroruote sottolinea come questa novità faccia venir meno il principio della necessaria terzietà del soggetto a cui ci si appella e chiede una modifica della stessa, magari introducendo nel codice e disciplinando formalmente l’istanza di achiviazione in autotutela. Il mensile chiede anche l’abolizione del contributo unificato da pagare quando il ricorso è presentato al giudice di pace e promuove l’annunciata semplificazione delle procedure.

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