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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Rimini

Hotel mette alla porta i rifugiati ucraini: "Bambini in lacrime"

Alla fine sarebbe stato un accordo temporaneo con l'albergatore. Il nodo dei ristori che non ci sono e le difficoltà delle strutture di ospitare gratuitamente i profughi

Un hotel riminese avrebbe messo alla porta un gruppo di profughi ucraini che erano ospiti nella struttura da poco più di una settimana. A riportare i fatti è "Il Resto del Carlino" che racconta di scene strazianti con i bambini in lacrime alla notizia di dover lasciare l'albergo. In un primo momento i rifugiati, in tutto una ventina di cui 8 bambini, sono dovuti andar via. Grazie all'aiuto di una ragazza ucraina in Italia e alla mediazione della polizia, alla fine l'albergatore avrebbe però accettato di ospitare i rifugiati per un'altra notte in attesa di un incontro con la prefettura. Il problema è che di fronte a ristori che (ancora) non ci sono, molti gestori stanno incontrando delle difficoltà (anche economiche) ad ospitare i profughi gruitamente. La macchina dell'accoglienza non è ancora oliata a dovere. 

L'episodio è stato commentato anche da Giosuè Salomone, presidente di  Riviera Sicura, associazione che riunisce oltre 250 strutture ricettive e stabilimenti balneari di Rimini e dintorni. "Siamo venuti a conoscenza", dice Salomone, di "un hotel riminese, in nessun modo collegato a noi", che "ha messo alla porta donne e bambini senza nemmeno che si fosse prima trovata un'altra sistemazione. Conviviamo ogni giorno con le difficoltà legate ad una accoglienza in forma gratuita, ma l'aspetto umano e morale non può essere prevaricato da quello economico".

"È un fatto grave" prosegue il presidente di Riviera Sicura. "Non si possono mettere alla porta donne e bambini. I nostri hotel sono consapevoli che aprire le porte significa affrontare spese e lavorare 18 ore al giorno e lo stanno facendo con grande spirito umanitario, ma sappiamo che sul territorio, al momento, esistono almeno altre tre o quattro strutture, forse di più, legate ad altre associazioni di categoria o indipendenti, che stanno facendo accoglienza dietro promesse. Occorre vigilare, affinchè questi episodi non si ripetano o non se ne verifichino di più gravi".

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