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Martedì, 28 Novembre 2023
Cronaca Pescara

Dispersi al Rigopiano, il papà di Stefano Feniello: "Li hanno sequestrati e uccisi"

"Li hanno riuniti vicino al caminetto come carne da macello". La drammatica accusa dei parenti che attendono notizie sui dispersi dopo la valanga, mentre continuano senza sosta le ricerche dei soccorritori

"Sono stati uccisi, sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti vicino al caminetto come carne da macello". E' la drammatica testimonianza di Alessio Feniello, padre di Stefano - 28enne originario di Valva, Salerno - uno dei dispersi sotto la valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano, raccolta dal Corriere della Sera.

L'ULTIMO MESSAGGIO - La responsabilità, per il genitore, "è delle autorità". "Ci sentiamo dopo che andiamo alla spa. E' pieno di neve. Nevica però questa Panda è uno spettacolo. Siamo saliti senza catene": è il contenuto della nota audio inviata su WhatsApp dal 28enne Stefano Feniello al padre, l'ultimo messaggio che il ragazzo disperso ha inviato il giorno prima della tragedia, appena arrivato all'hotel assieme alla fidanzata Francesca Bronzi (che si è salvata). "Ok ci sentiamo dopo. State attenti e buon divertimento", è stata la risposta del padre al messaggio del figlio.

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Alessio Feniello davanti all'ospedale di Pescara | Ansa

"Rivoglio mio figlio. Dov'è mio figlio?". Alessio Feniello, il papà di Stefano, grida e denuncia. L'uomo riparte da una ricostruzione, quella di Francesca Bronzi, la fidanzata di Stefano. Dopo essere stata estratta viva, ha raccontato di aver "sentito" la presenza del fidanzato Francesco Feniello, a pochi passi da lei nel cumulo di neve, travi e fango. Lo riconosceva da un particolare: l'orologio che aveva al polso, l'orologio che le aveva regalato lei. Francesco non le rispondeva ma si lamentava. Quando si è aperto un buco e Francesca è stata salvata, "nessuno - denuncia Alessio Feniello - è andato a prendere mio figlio che, evidentemente, non era in grado di poter uscire da solo dalla fessura che si era creata".

Soccorritori al lavoro senza sosta al Rigopiano - Foto Ansa e Vigili del Fuoco

Il genitore ha anche aggiunto che si era offerto volontario per andare a prendere Stefano tra le macerie ma ovviamente i soccorritori non gliel'hanno consentito. "Avrei voluto scavare con le mie mani, giuravo a me stesso e l'avevo promesso a mia moglie che l'avrei riportato a casa".

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