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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Eni rinnova l'accordo con il Cnr, Scaroni: "Ricerca fondamentale"

Il direttore e amministratore delegato del colosso energetico e il presidente del centro di ricerca hanno firmato la convenzione per altri quattro anni

Dopo quattro anni di collaborazione sulla ricerca scientifica l'Eni e il Consiglio nazionale delle ricerche, la più grande struttura pubblica con compiti scientifici nel nostro paese, hanno deciso di rinnovare l'accordo per un altro quadriennio.

A comunicare la notizia, nel corso di una conferenza stampa che si é tenuta questa mattina presso il centro congressi del colosso energetico, il direttore e amministrazione delegato di Eni Paolo Scaroni. Presente anche Luigi Nicolais, presidente del Cnr e il professor Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica (InaF) che ha moderato il workshop.

"Sono lieto di essere qui - ha detto Scaroni - Con questa firma diamo un impulso a questo accordo. La collaborazione è uno dei pilastri su cui si fonda il nostro sforzo sulla ricerca e nell'energia é fondamentale fare ricerca perché il fabbisogno aumenta sempre di più e bisogna coniugare questa necessità con le esigenze ambientali. E' una sfida e noi la stiamo affrontando. Dal 2005 al 2013 abbiamo investito più di 2 milioni di euro nel settore e abbiamo generato 500 brevetti, il doppio del quinquennio precedente".

Entusiasmo anche da parte di Nicolais: "Abbiamo bisogno sempre di più di lavorare insieme per creare conoscenza". "Noi lavoriamo con oltre 100 piccole imprese. Abbiamo avviato anche un processo di internazionalizzazione. Con gli Emirati Arabi per esempio. La ricerca per le imprese di oggi è tutto. E' tutto anche per il Paese. Essere all'avanguardia è l'unico modo per essere competitivi. Dobbiamo essere più intraprendenti. Il futuro é nel rischio. Nel futuro sempre più spesso ci sarà interazione tra imprese e centri di ricerca", ha proseguito.

Guarda l'intevento di Nicolais

"Io dico sempre ai ricercatori di non credere in quello che è scritto nei libri. Dobbiamo andare oltre. Facciamo ricerca per questo. Con la nanotecnologia, per esempio, abbiamo imparato che non possiamo progettare con i materiali ma, al contrario, è proprio dalla progettazione dei materiali che dobbiamo partire", ha concluso.

Le ricerche. Diverse quelle già fatte e i progetti per il futuro. Oltre al monitoraggio degli ambienti marini, uno dei punti cardine dell'accordo si vuole metter in atto la sperimentazione di nuove tecniche per la caratterizzazione di giacimenti di idrocarburi, il monitoraggio ambientale finalizzato alla sostenibilità della produzione di petrolio e gas, soluzioni eco sostenibili per la mobilità e la salvaguardia ambientale, la sperimentazione di celle solari avanzate.

"Noi abbiamo ereditato - spiega l'amministratore delegato di Eni - terreni inquinati ed abbiamo il compito di bonificarli. La ricerca ci ha permesso di scoprire che c'è un girasole in grado di farlo". Stiamo lavorando e a breve lanceremo anche il gasolio Milano, che ha un colore quasi bianco e consente di ridurre emissioni.

Firmato il rinnovo dell'accordo tra Eni e Cnr

L'Eni starebbe lavorando anche per cercare di risolvere alcune criticità al momento presenti nel settore delle rinnovabili: "Il solare e l'eolico creano due problemi - ha detto Scaroni - alzano i costi. Nelle bollette, infatti, voi pagate un sussidio. E poi, altro difetto, sono intermittenti (legati a presenza o meno del sole). Per tagliare i costi stiamo cercando di sostituire il silicio con, per esempio, i polimeri per tagliare i costi e stiamo facendo una ricerca per migliorare i rendimenti dei polimeri e produrre energia fotovoltaica con essi". Ricerche in corso anche per andare oltre l'intermittenza.

"Nei prossimi 4 anni saranno 1,1 miliardi gli investimenti nella ricerca", ha concluso Scaroni. Per l'Eni il Cnr non è l'unico interlocutore per fare ricerca la società ha sottoscritto accordi anche, tra gli altri, con i Politecnici di Milano e Torino.

L'incontro si conclude con un "fuori programma. Scaroni sull'Iraq: "Se non ci firmano i contratti entro due settimane noi ce ne andiamo". Lo ha detto l'amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, in merito ai contratti della Società in Iraq e aggiungendo: "Siamo speranzosi. Avrebbero dovuto farlo sei mesi fa, non abbiamo motivo di credere che non lo faranno".

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