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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Livorno

Quando lo Stato non paga: Franco ha perso tutto in attesa di un risarcimento

Franco Arnaboldi, un agricoltore di Cecina, attende un risarcimento di oltre 600mila euro da parte dello Stato per l'esproprio illegale della terra dove risiedeva la sua azienda. Le sentenze gli danno ragione, ma dei soldi nemmeno l'ombra

Nonostante abbia vinto la battaglia legale contro lo Stato, adesso si trova con i debiti, senza azienda e ad un passo da perder anche la casa. Protagonista di questa assurda vicenda è Franco Arnaboldi, 77enne che ha vinto in tutti i gradi di giudizio, fino alla Corte Europea, nel processo contro lo Stato italiano per un esproprio giudicato illecito, ma per cui l'uomo non ha mai ricevuto il risarcimento stabilito dai giudici. Adesso Franco si ritrova con un pugno di mosche, ha perso tutto, rischia di essere sfrattato da casa, con quel risarcimento da oltre 600mila euro che non è mai arrivato.

Lo Stato non paga e perde l'azienda: l'inizio della storia

Tutto ha inizio quando l'Anas espropria parte del suo terreno di Collemezzano, vicino a Cecina, in provincia di Livorno, per realizzare la Variante Aurelia. Come raccontato dal diretto interessato, l'atto per costruire la strada si è rivelato illegittimo, con il suo terreno che è stato 'deturpato' in modo difforme dal Piano regolatore. Ovviamente la vicenda è finita in tribunale e nel 2007 lo Stato è stato condannato a rimborsare a Franco una cifra superiore ai 600mila euro.

azienda-arnaboldi-change-2azienda-arnaboldi-change-2azienda-arnaboldi-change-2 Ma 12 anni dopo, di quei soldi non c'è neanche l'ombra. Ma non finisce certo qui. Oltre al danno è arrivata anche la beffa: infatti dopo la sentenza è stato richiesto all'agricoltore di pagare provvisoriamente il conto del consulente del tribunale, ma Arnaboldi, già indebitato e in grosse difficoltà economiche proprio a causa di questa vicenda, non è riuscito a pagare la parcella, finendo per perdere prima l'azienda e adesso anche la casa. Un'odissea giudiziaria in cui l'unico a mettere mano al portafogli è stato Arnaboldi, che ha così dovuto pagare ogni singolo atto del procedimento, finendo sul lastrico, nonostante fosse lui quello ad avere ragione. 

La raccolta firme e la sentenza del 2007

Disperato e ormai senza speranze, Franco ha lanciato una raccolta firme sulla piattaforma Change.org in cui ha raccontato alcuni dettagli di questa epopea, che va avanti da 40 anni: ''Quando tutto questo è iniziato avevo 39 anni, ora ne ho compiuti 77. Oggi sono sfinito fisicamente, psicologicamente provato, ho 40 punti di invalidità professionale''. Una situazione al limite del paradossale, eppure la sentenza del 2007 della Corte d'Appello di Firenze è abbastanza chiara:

''La Corte condanna Padana Appalti al pagamento in favore di  Arnaboldi della somma di 87.676,23 euro a titolo di risarcimento del danno per l’illegittima privazione del diritto di proprietà, 532.995 euro a titolo di risarcimento del danno arrecato alla residua proprietà., 348,51 a titolo di indennizzo per l’espropriazione e per il periodo di occupazione legittima. Condanna infine Padana Appalti a pagare le spese di questo grado, liquidate in 26.798 euro".

La sentenza della Corte d'Appello di Firenze: il documento integrale in pdf

Cosa è successo in tutti questi anni? Lo Stato Italiano ha chiesto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo di sospendere il ricorso presentato da Arnaboldi per intavolare una trattativa extra-giudiziale, ma dal 2013 ad oggi l'agricoltore non ha ricevuto alcuna proposta, anzi, ha lentamente perso tutto. Oggi, venerdì 12 aprile, Franco doveva essere sfrattato, ma il delegato all'esecuzione è stato convocato d’urgenza dal questore di Livorno per alcuni chiarimenti. Franco, stremato e sfiancato da questa infinita battaglia, chiede soltanto una semplice cosa: giustizia.  

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