rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Il racconto / Roma

"Troppe minacce dai clienti, costretto a cambiare nome al mio ristorante russo"

La denuncia del titolare di un locale a Roma. Per motivi di sicurezza preferisce rimanere anonimo, e racconta: "Ho visto il mio lavoro vanificarsi in un attimo"

Un imprenditore, titolare di un ristorante russo a Roma, è stato costretto a cambiare insegna per le troppe minacce ricevute. A denunciarlo è lui stesso, nonostante per anni nel suo locale si siano mescolate in amicizia le culture della Georgia, dell'Armenia, dell'Azerbaigian, dell'Ucraina e della Russia, appunto. La situazione è repentinamente cambiata dal giorno dell'inizio della guerra in Ucraina, tanto da costringere il gestore a cambiare nome al suo locale e a togliere le bandiere dei diversi paesi che ne rendevano caratteristica l'entrata. A raccontare all'Adnkronos l'incredibile storia è il gestore del locale che, per motivi di sicurezza, preferisce non essere citato in alcun modo.

Il ristoratore costretto a cambiare nome al suo locale russo a Roma

"Ho iniziato a ricevere telefonate di minaccia e molti clienti italiani hanno cominciato a boicottare il ristorante - spiega -. Mi sono reso conto che il clima stava diventando insostenibile. Gestisco questo ristorante con mia moglie da 13 anni, e ho visto il mio lavoro e la mia fatica vanificarsi in un attimo''. Un grande lavoro che traspare anche attraverso gli arredi e il menù del posto, dove tutto parla di integrazione, ma quel nome troppo russo ha finito per pesare. "Una prima volta, nel 2014, con la guerra nel Donbass, dove già avevo ricevuto minacce e insulti, e ora ancora di più con quella in Ucraina". A questo si aggiunge, ricorda il titolare, "che usciamo con le ossa a pezzi dal periodo del covid".

L'imprenditore ha scelto di rinunciare a un pezzo della propria identità pur di tutelare l'attività, le persone che ci lavorano e i clienti (ora perlopiù di lingua russa e qualche italiano). E niente più musica. "Prima organizzavamo serate con musica dal vivo, ora non possiamo più", ammettel'uomo. Mancano i clienti di prima che affollavano le sale del locale e manca anche la gioia che accompagnava le serate. Di ucraini, ad eccezione di qualche membro dello staff, neanche l'ombra. Ma il titolare getta acqua sul fuoco: "Stiamo vivendo una situazione drammatica, molti di loro hanno le famiglie ancora in Ucraina, ora non spendono i soldi per andare a cena fuori".

Un timore, quello del ristoratore, acuito da episodi che definisce "sgradevoli" avuti con la stampa. "Sono venuti dei giornalisti, ho parlato con loro e mi sono fidato, e poi ho visto sui giornali una cosa completamente diversa da quella che avevo detto. Ho chiamato il giornale, mi hanno risposto 'prendi un avvocato e fai ricorso'. Con la crisi che c'è, non ho certo i soldi necessari per farlo - conclude scuotendo la testa -. Meglio far sparire nome e bandiere e diventare anonimi, se il clima è questo".

Gli italiani in Russia: "Chi vive qui sta con Putin, i ristoranti sono pieni"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Troppe minacce dai clienti, costretto a cambiare nome al mio ristorante russo"

Today è in caricamento