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Martedì, 16 Aprile 2024
Immigrazione / Roma

Roma, rivolta al Cie: immigrati sui tetti, materassi in fiamme

Un alta colonna di fumo si leva sul Centro di identificazione ed espulsione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Non ci sarebbero feriti.

Rivolta al Cie di Ponte Galeria, alle porte di Roma, lungo la via Portuense. Alcuni immigrati hanno dato alle fiamme materassi e suppellettili e alcuni sono saliti sui tetti.

I vigili del fuoco sono intervenuti con tre squadre per spegnere l'incendio e la polizia sta ripristinando l'ordine.

Un'alta colonna di fumo si leva dalla struttura. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia.

AGGIORNAMENTI. Al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma la situazione è tornata sotto controllo dopo la sommossa scoppiata stamattina con materassi e altre suppellettili incendiati dagli immigrati, alcuni dei quali sono anche saliti sui tetti della struttura. Secondo il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, a originare la violenza è stato il rifiuto da parte di un ospite nigeriano del centro (Victor, di 29 anni) di essere rimpatriato per effetto di un decreto di espulsione.

"La sua resistenza alle forze dell'ordine - ha spiegato Marroni - ha causato la reazione delle stesse e gli altri ospiti nigeriani che hanno assistito a questa scena, hanno protestato e messo a ferro e fuoco il settore maschile, causando ingenti danni, tanto che sono intervenuti i vigili del fuoco". Al Cie di Ponte Galeria la rappresentanza nigeriana è attualmente la più folta, circa il 40% della popolazione maschile ospite (43 su 132 ospiti). Per tutta la durata degli incidenti i non nigeriani sono rimasti alquanto indifferenti all'accaduto.

Proprio questa mattina era prevista la presenza di una delegazione di giornalisti di diverse testate nazionali. Il giovane nigeriano alla fine non è stato rimpatriato e otto dei suoi connazionali sono in stato di fermo giudiziario. Per Marroni "la crisi che sta vivendo il Paese e la campagna elettorale hanno fatto sparire dall'agenda della politica il problema dell'immigrazione. Non solo a Ponte Galeria, ma in molte altre strutture in tutta Italia, centinaia di persone vivono quotidianamente una situazione da tortura psicologica. In questo contesto, le fughe dai Cie, le proteste anche violente e gli atti di disperazione personale sono all'ordine del giorno. A Ponte Galeria in particolare, che è la struttura di cui ci occupiamo in prima persona, il clima è tale che qualsiasi episodio di vita quotidiana può essere il detonatore di proteste e di violenze".

(Foto di repertorio)

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