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Venerdì, 29 Marzo 2024
ROMA

Roma, tenta di uccidere la figlia di 3 anni mettendole psicofarmaci nel biberon

La donna, 30 anni, avrebbe agito per attirare l'attenzione del marito con cui era in crisi da diverso tempo

Un vero e proprio dramma familiare. E' quello che si è consumato a Roma dove una mamma di 30 anni ha tentato per due volte di uccidere la figlia di 3 anni. La donna, secondo i primi riscontri in crisi con il marito, per attirare l'attenzione dell'uomo, avrebbe messo nel biberon della piccola del benzodiazepine, un potente psicofarmaco usato come sedativo. 

I fatti, secondo quanto riferito, si sarebbero verificati il 4 e il 19 dicembre all'ospedale Bambino Gesù dove la piccola si trovava per problemi fisici.

Roma | Psicofarmaci nel biberon | Mamma tenta di uccidere la figlia

L'epilogo si è avuto oggi quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, in collaborazione con personale del Comando Provinciale di Napoli, hanno arrestato la 30enne in quanto ritenuta responsabile di tentato omicidio nei confronti della figlia di poco più di tre anni.

DUE GLI EPISODI - Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze investigative acquisite dai militari di via in Selci, a seguito dei referti inviati dalla direzione sanitaria dell'Ospedale Bambino Gesù, con i quali, lo scorso dicembre, erano stati segnalati due episodi di arresto cardiorespiratorio, apparentemente ingiustificati, a carico della piccola bambina, che veniva tratta in salvo solamente grazie al tempestivo intervento di medici rianimatori.

IN CRISI CON IL MARITO - Gli approfondimenti investigativi eseguiti hanno consentito di accertare che le trentenne, verosimilmente a causa della tensione coniugale esistente con il marito e con l'intenzione di attirare l'attenzione di quest'ultimo sugli interessi familiari e così rafforzare il loro legame, avrebbe deliberatamente, e senza alcuna prescrizione medica, somministrato alla figlia, mentre era ricoverata presso il Bambino Gesù, farmaci contenenti benzodiazepine in grado di procurare l'arresto cardiorespiratorio della piccola.

I PROVVEDIMENTI - Già lo scorso 28 dicembre, gli stessi Carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di "sospensione della potestà genitoriale", adottato, alla luce dei preliminari riscontri acquisiti, dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, che aveva disposto il "divieto di avvicinamento nei confronti di entrambi i genitori alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole", che sono state affidate ai servizi sociali partenopei. Ora la donna è stata arrestata.

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