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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ruby bis, pene ridotte in appello per Minetti e Fede: "Nicole come Cappato con dj Fabo"

Nel chiedere l'assoluzione 'perché il fatto non sussiste', uno dei legali di Nicole Minetti ha espresso un "parallelismo" tra il leader radicale Marco Cappato e la sua assistita

I giudici della quarta sezione della corte d'appello di Milano hanno ridotto le pene per Emilio Fede a 4 anni e 7 mesi e per Nicole Minetti a 2 anni e 10 mesi nel processo d'appello bis sul caso Ruby. Al centro dell'inchiesta il ruolo dell'ex direttore del Tg4 e dell'ex consigliera regionale lombarda rispetto alla presenza di alcune ragazze nelle serate organizzate da Silvio Berlusconi nella sua villa ad Arcore.

I giudici, "in parziale riforma" rispetto alla sentenza di appello, hanno assolto entrambi gli imputati da alcuni episodi relativi ai capi di imputazione, ma di fatto hanno accolto la tesi accusatoria rappresentata dal pg Daniela Meliota, chiamata a discutere l'appello bis dopo la decisione della Cassazione che aveva riconosciuto un "vuoto motivazionale grave". Per la rappresentante dell'accusa - che aveva chiesto la conferma delle condanne a 4 anni e 10 mesi per Fede e a 3 anni per la Minetti - l'ex direttore del Tg4 svolgeva il ruolo di "selezionatore delle fanciulle per Berlusconi". Una funzione che aveva due scopi: "mantenere la poltrona" a Mediaset e "recuperare denaro che, in percentuale, finisce nelle sue tasche per far felice e mettere di buon umore Berlusconi". Fede, per l'accusa, riusciva a persuadere le Olgettine dietro "la promessa di avere un posto di lavoro", le ragazze varcavano la soglia di Arcore grazie a lui che "offre sempre merce nuova ai servigi sessuali di Berlusconi".

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Le Olgettine

La Minetti, chiamata a rispondere di favoreggiamento della prostituzione delle maggiorenni, è considerata invece la referente degli appartamenti di via Olgettina, in cui vivevano le ragazze. "Perché la Minetti fa tutto questo? Per carità cristiana, per amicizia? - si chiede il pg -. Perché c'è speculazione, lei trae un vantaggio direttamente da Berlusconi, è Berlusconi che l'ha fatta consigliera regionale". Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.

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Difesa Minetti: questione di libertà come nel caso di dj Fabo

Nel chiedere l'assoluzione 'perché il fatto non sussiste', uno dei legali di Nicole Minetti, l'avvocato Pasquale Pantano, ha espresso un "parallelismo" tra il leader radicale Marco Cappato e la sua assistita. Come nel caso di dj Fabo, morto in Svizzera col suicidio assistito, Marco Cappato ha solo aiutato quell'uomo nell'esercizio "di un diritto", ossia la "libertà di decidere della propria vita", anche Nicole Minetti, ex consigliera lombarda, ha solo dato un aiuto alle giovani ospiti alle serate di Silvio Berlusconi ad Arcore "nell'esercizio libero della prostituzione", che rientra anche questo nella "libertà di autodeterminarsi". Così uno dei legali dell'ex showgirl ha posto davanti alla Corte d'Appello di Milano nel secondo grado 'bis' del processo 'Ruby bis', la questione di illegittimità costituzionale della legge Merlin. Le due difese hanno chiesto in prima battuta l'assoluzione per i loro assistiti e in subordine hanno sollevato la questione di incostituzionalità del favoreggiamento della prostituzione quando "non c'è costrizione ma libero esercizio". E in tema di libertà la difesa di Minetti si è richiamata all'ordinanza sul caso dj Fabo.

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