Delitto Meredith Kercher, Rudy Guede chiede la revisione del processo
L'ivoriano per la giustizia italiana è l'unico colpevole dell'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia il primo novembre 2007. Nel 2015 la Cassazione ha assolto in via definitiva Amanda Knox e Raffaele Sollecito
"Il processo per la morte di Meredith Kercher è da rifare": lo ha chiesto Rudy Guede il trentenne ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della giovane studentessa inglese avvenuto nel novembre 2007 a Perugia. Guede per la giustizia italiana è l'unico colpevole del delitto dopo l'assoluzione definitiva in Cassazione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
L'istanza di revisione è stata presentata questa mattina, presso la Corte d'appello di Firenze, dagli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi. Guede, detenuto nel carcere di Viterbo è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 anni di reclusione per concorso in omicidio il 16 dicembre 2010. La Suprema Corte aveva confermato il verdetto emesso dalla Corte d'assise d'appello di Perugia il 22 dicembre del 2009, con il quale la pena era stata notevolmente diminuita rispetto ai 30 anni che il gup del capoluogo umbro, con rito abbreviato, aveva inflitto al giovane ivoriano in primo grado. I giudici d'appello avevano infatti riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.
"Ho chiesto scusa alla famiglia di Meredith perché non ho fatto il massimo per aiutarla". Quello che è successo in quella casa di via della Pergola a Perugia per Guede è molto chiaro: "C'è stato un momento di intimità con Meredith, poi "ci siamo rivestiti". Dopo quasi 8 anni di carcere Rudy Guede nel maggio scorso ha usufruito di un permesso premio di 36 ore per uscire dal carcere viterbese di Mammagialla.
Per il delitto di Perugia hanno subito un lungo processo anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito: la Cassazione, il 27 marzo 2015, li ha assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto. Rudy Hermann Guede, nato in Costa d’Avorio il 26 dicembre 1986, subito dopo il delitto lasciò Perugia dove abitava presso una zia e fu arrestato in Germania il 20 novembre, dopo che la scientifica riuscì a identificare il suo DNA ed estradato in Italia il 6 dicembre 2007.
