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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Milano

Maxi appalto Expo, altri sei mesi di indagini sul sindaco Sala

La proroga è stata accordata dal gip Marcantonio. Le indagini proseguiranno anche a carico degli altri sei indagati nell'inchiesta sulla cosiddetta "Piastra dei Servizi", il più grande appalto di Expo

MILANO - Proseguiranno per altri 6 mesi le indagini della Procura Generale di Milano sul sindaco di Milano, Beppe Sala, e sulle altre sei persone indagate nell'inchiesta sulla cosiddetta "Piastra dei Servizi" di Expo, il più grande appalto dell'Esposizione Universale di Milano. Il gip, Lucio Marcantonio, ha, infatti, accolto la richiesta di proroga indagini presentata il 12 dicembre scorso dal sostituto procuratore generale, Felice Isnardi, il magistrato che aveva deciso di avocare l'inchiesta dopo la decisione del gip, Andrea Ghinetti, di non accogliere la richiesta di archiviazione presentata dai pm Giovanni Polizzi, Roberto Pellicano e Paolo Filippini.

LA DECISIONE - E' stato lo stesso sostituto pg Isnardi a decidere di allargare l'inchiesta al sindaco di Milano e di iscriverlo con l'accusa di falso materiale e ideologico. Nello specifico, Sala, nel suo ruolo di commissario straordinario di Expo, è accusato di aver retrodatato, e perciò falsificato, due verbali del maggio 2012 relativi alla commissione aggiudicatrice della "Piastra" per sostituire, nel più breve tempo possibile, due componenti che risultavano "incompatibili". 

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GLI ALTRI INDAGATI - Insieme al sindaco di Milano, è finito sotto indagine anche il costruttore Paolo Pizzarotti, legale rappresentante dell'omonimo gruppo parmense, accusato di concorso in turbativa d'asta. Con la decisione del gip Marcatonio, le indagini sul maxi appalto Expo potranno proseguire fino al prossimo 10 giugno. L'elenco degli indagati si è allungato soltanto nelle ultime settimane con l'iscrizione di Sala e Pizzarotti. Nomi che si sono aggiunti a quelli finiti sotto indagine fin dalle prime fasi dell'inchiesta, avviata a fine 2012 e finita anche al centro dello scontro tra il procuratore Edmondo Bruti Liberati e l'aggiunto Alfredo Robledo, poi trasferito al Tribunale di Torino con le funzioni di giudice.

I MANAGER SOTTO ACCUSA - E cioè l'ex amministratore delegato del gruppo Mantovani, Pier Giorgio Baita (arrestato 2013 nell'ambito dell'inchiesta sul Mose di Venezia), l'ex manager di Expo Angelo Paris (pure lui già finito in carcere nel filone di inchiesta sulla cosiddetta "cupola degli appalti" dell'Esposizione Universale Milanese), l'ex sub commissario di Expo Antonio Acerbo (finito ai domiciliari per l'appalto sulle "Vie d'acqua") e i due imprenditori Erasmo e Ottaviano Cinque. Le accuse ipotizzate a vario titolo sono corruzione e turbativa d'asta.

LA CRONACA - L'indagine dei pm Polizzi, Pellicano e Filippini si tuttavia è conclusa con una richiesta di archiviazione. Poi una raffica di colpi di scena: prima con decisione del gip Ghinetti di respingere l'istanza di archiviazione della procura, poi con la "mossa" della Procura generale di avocare a sè l'inchiesta e infine con la scelta del sostituto pg Isnardi di indagare sull'attuale sindaco di Milano.

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