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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca / Roma

Sale nocivo per l'emergenza neve: inchiesta a Roma

Il sale sparso sulle strade della capitale durante l'emergenza neve sarebbe risultato nocivo, in particolar modo per la salute degli operatori Ama. Tra gli indagati, il responsabile della Protezione civile, Tommaso Profeta

Ricordate l'emergenza neve che colpì Roma lo scorso febbraio? Ebbene oggi emerge che sarebbe stata messa a rischio la salute degli addetti che sparsero il sale per le strade della Capitale. Il motivo? Il sale usato in quei giorni sarebbe nocivo.

Per questo tre persone tra cui Tommaso Profeta, il responsabile della Protezione Civile di Roma, è indagato insieme a due sue collaboratori in relazione all'utilizzo di sale, che sarebbe risultato nocivo, sulle strade fatto nel corso dell'emergenza neve nella Capitale, nel febbraio scorso.

La Procura contesta ai tre indagati di avere messo a rischio la salute degli addetti che sparsero il sale per le strade di Roma. Il pm Pietro Pollidori ipotizza nel fascicolo la violazione dall'articolo 26 del testo unico sulla sicurezza sul lavoro 81/2008, e che definisce gli 'obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione. Le specifiche contestazioni ai tre indagati riguardano l'omessa precauzione e informazione sui rischi dei lavoratori. La nocività del sale sarebbe emersa anche dopo alcuni accertamenti svolti dalla direzione provinciale dell'ispettorato del ministero del lavoro.

In sostanza secondo la consulenza e la stessa Procura il sale sparso dagli addetti dell'Ama, l'azienda municipalizzata ambiente, conteneva cloruro di calcio diidrato in una percentuale risultata fortemente irritante. E la stessa direzione provinciale dell'ispettorato del Lavoro verificò alcuni casi di irritazioni cutanee su alcuni dipendenti Ama entrati a contatto con la sostanza. L'inchiesta sul sale tossico nasce come stralcio di quella sui disservizi a Roma durante una nevicata dello scorso inverno e per la quale è stata chiesta l'archiviazione. Il via libera allo spargimento di quel sale arrivò proprio dal X Dipartimento Tutela ambiente e Protezione Civile del Campidoglio con disposizioni che riportavano la firma di Tommaso Profeta e degli altri due dirigenti oggi finiti nel registro degli indagati.

In relazione all'indagine avviata dalla procura Protezione civile di Roma fa sapere che: "Sono stati acquistati e utilizzati prodotti regolarmente impiegati allo scopo e tutte le indicazioni d'uso sono state fornite ai responsabili dei vari settori operativi - ciascuno dei quali è datore di lavoro - in occasione delle molteplici riunioni tenutesi al Centro Operativo Comunale (COC), insediato presso la Protezione civile".

Spiega ancora la nota: "Le modalità d'uso sono stampate in grande evidenza sulla confezione. Si precisa, inoltre, che la Protezione civile coordina le attività in emergenza rispetto alle quali ciascun braccio operativo è datore di lavoro per le forze impiegate, e quindi é soggetto agli obblighi di legge che ne derivano". (da Roma Today)

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