Epidemia di morbillo in Italia: già 2224 casi nel 2017
Dal bollettino Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità arrivano dati allarmanti: 304 contagi in più rispetto allo scorso anno
Continua l'epidemia di morbillo che sta colpendo l'Italia. I contagi sono saliti a 2224 dall'inizio del 2017, come confermato dall’ultimo bollettino curato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità. Al 30 aprile dello scorso anno i casi erano stati 1920, ben 304 in meno rispetto al dato odierno. Un aumento da non sottovalutare se si considera che nell’intero mese di maggio del 2016 i casi registrati erano stati 71.
Diciotto Regioni su 21 hanno segnalato dei casi di morbillo, ma la maggior parte di questi (92%) proviene da Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. L'età media dei contagiati si aggira intorno ai 27 anni e il 73% dei casi è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni: 139 casi avevano meno di un anno di età. Ben 188 i casi segnalati tra gli operatori sanitari. L'89% non era stato sottoposto alla vaccinazione.
Stando a questi numeri, l'Italia diventa il secondo Paese in Europa per il numero di contagi, secondo soltanto alla Romania. La causa primaria attribuita a questa epidemia è da ricondurre al sempre crescente numero di genitori che decidono di non vaccinare i propri figli. Una tesi avvalorata dai dati: nel 2016 i casi totali dell’anno furono 866, già in notevole salita rispetto ai 259 dell’intero 2015. A maggio 2016 i casi erano stati 71, 367 da inizio anno.
Anche per questo motivo il ministro della Salute Lorenzin ha deciso di correre ai ripari varando una normativa che obbligherà a vaccinare i bambini per consentire loro di accedere a scuola, che in settimana passerà al varo del Consiglio dei Ministri.
