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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Palermo

Riina jr a Corleone diventa padrino di battesimo, il vescovo: "Scelta inopportuna"

Salvo Riina è stato scarcerato nel 2001 e da allora ha il divieto di tornare in paese, eppure gli è stato concesso il permesso di partecipare alla cerimonia. Per il vescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi "è stata una decisione censurabile e inopportuna"

PALERMO - E' stato condannato per mafia, è in soggiorno obbligato a Padova, ha il divieto di tornare a Corleone dal 2011, quando fu scarcerato. Eppure a Salvo Riina, il figlio del boss Totò, è stato concesso di rientrare nel suo paese per fare il padrino di battesimo a una nipote.

Come racconta PalermoToday, per il vescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, "consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo è stata una scelta censurabile e inopportuna. Il padrino di battesimo deve essere il garante della fede, deve dare testimonianza con le sue azioni. E non mi risulta che il giovane abbia mai espresso parole di ravvedimento per la sua condotta".

Non è la prima volta che il figlio di Totò Riina finisce al centro di aspre polemiche. L'ultima, in ordine di tempo, è nata dalla sua intervista a "Porta a Porta" per la promozione della sua autobiografia. La partecipazione al popolare programma ha generato l'ira dei familiari delle vittime di mafia e una querelle anche politica. Ma il giovane rampollo non sembra temere voci e critiche. Tanto che, solo martedì scorso, sulla sua pagina Facebook è comparso un annuncio: ha messo all'asta una copia autografata del suo libro e promesso che devolverà gli incassi ai terremotati del Centro Italia.

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