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Venerdì, 29 Marzo 2024
La giovane scomparsa / Reggio Emilia

Saman Abbas: la chat col fidanzato tre mesi prima di sparire

La ragazza avrebbe fatto nomi e numeri di telefono dei familiari che avrebbero potuto farle del male

Emergono nuovi dettagli sul caso di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa dalla notte del 30 aprile 2021 da Novellara (Reggio Emilia) e mai più ritrovata. Secondo l'Ansa, qualche settimana prima di sparire la ragazza avrebbe inviato al fidanzato nomi e numeri di telefono dei familiari e dei personaggi che avrebbero potuto farle del male. Tra questi comparirebbero anche  i cinque rinviati a giudizio per l'omicidio: i genitori latitanti in Pakistan, lo zio Danish Hasnain e due cugini. Oltre ai nomi di altre persone (non indagate) legate alla famiglia. La chat risale al 4 febbraio 2021 ed è stata acquisita dai carabinieri di Reggio Emilia agli atti.

La telefonata del padre

Agli atti del processo c'è anche una conversazione registrata poco più di un mese dopo la scomparsa di Saman. Il padre della giovane avrebbe confessato il delitto durante una telefonata a un parente in Italia. "Ho ucciso mia figlia", diceva Shabbar Abbas l'8 giugno 2021, quando ormai era fuggito in Pakistan. Per la difesa le sue parole sarebbero solo stralci che nulla provano. 

"Per me la dignità degli altri non è più importante della mia (...) - diceva Shabbar al parente nella telefonata intercettata -. Io ho lasciato mio figlio in Italia (il fratello minorenne di Saman ora affidato a una comunità protetta). Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno". Lo stesso familiare, sentito dai carabinieri il 25 giugno di quell'anno, ha riferito che il padre di Saman lo aveva chiamato per intimargli di non parlare di lui. "Io sono già rovinato - le parole di Abbas nel racconto del parente -, avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia". E ancora: "Io sono già morto, l'ho uccisa io, l'ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l'abbiamo uccisa", senza fare nomi specifici, ma intendendo con "noi", ha spiegato sempre il parente ai carabinieri, il contesto familiare.  

Il processo per la morte di Saman

Gli investigatori, i carabinieri e la Procura sono sicuri che Saman sia stata uccisa e che il suo corpo, a lungo cercato senza esito nelle campagne e tra le serre della Bassa, sia stato fatto sparire, probabilmente dopo essere stato smembrato. A fare tutto questo sarebbe stata proprio la famiglia di Saman, come "punizione" per il desiderio della ragazza di vivere all'occidentale. Si era rifiutata di sposare un parente in patria con un matrimonio combinato e voleva andare via.

A febbraio si aprirà il processo contro i genitori della ragazza (ancora latitanti), lo zio Danish Hasnain e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, questi ultimii tre arrestati all'estero dove erano fuggiti. Le accuse sono pesantissime: concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere. 

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