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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ritocco fatale / Modena

Samantha Migliore, morta per un'iniezione di silicone: Pamela Andress patteggia 4 anni

Accordo tra accusa e difesa nel processo per l'iniezione letale di silicone costata la vita alla 35enne di Maranello, in provincia di Modena. Il marito: "È uno schifo, sono deluso"

Pamela Andress ha patteggiato la pena di 4 anni e 8 mesi per il reato di "mote come conseguenza di altro reato". Si chiude così, in modo estremamente rapido dal punto di vista giudiziario, il caso drammatico del decesso di Samantha Migliore, 35enne maranellese che ha perso la vita nell'aprile scorso a seguito di un'iniezione di silicone liquido per un ritocco al seno svolto a domicilio.

Una operazione svolta in maniera del tutto artigianale da Pamela Andress, transessuale 52enne di origine brasiliana da tempo residente in Italia, che si era poi frettolosamente allontanata dall'abitazione senza prestare soccorso alla donna, deceduta di lì a poco in ospedale dopo l'arrivo dei soccorsi chiamati dai famigliari. L'accertamento autoptico, condotto dal consulente nominato dalla Procura, ha individuato la causa del decesso di Samantha Migliore in un meccanismo esiziale di tipo embolico: in altre parole, l'iniezione di silicone nel seno destro della donna avrebbe causato un'ostruzione del vaso sanguigno tale da portare al decesso.

La Andress, che è stata sottoposta a giudizio immediato, senza udienza preliminare, era  accusata tre reati: morte in conseguenza di altro reato, esercizio abusivo della professione e omissione di soccorso. Queste le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Modena dopo le indagini svolte dal Comando Compagnia Carabinieri di Sassuolo, dal Comando Stazione Carabinieri di Maranello e dal Reparto del Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri di Parma. La scelta del patteggiamento ha quindi chiuso anzitempo e senza possibilità di appello il caso, con una pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione.

La reazione alla sentenza

Poche le parole di Antonio Bevilacqua a commento della sentenza. Il marito di Samantha Migliore è apparso molto deluso e rabbuiato all'esito dell'udienza di oggi presso il Tribunale di Modena. "Qui in Italia tutti possiamo svolgere un lavoro in nero, tanto la legge non è uguale per tutti. Non dovrebbe funzionare così, è uno schifo. Sono deluso".  "Mi rimane solo dolore, nient'altro. Non abbiamo ricevuto neppure delle scuse, nulla.", ha aggiunto. 

Il legale di Bevilacqua l'avvocato Daniele Pizzi, "Una sentenza che ovviamente va rispettata, come tutte. Ci rimane il cruccio che, essendo una sentenza di patteggiamento, non sarà possibile impugnarla, anche perché avremmo avuto parecchie cose da dire. Poi rimane il dispiacere che in Italia sia possibile patteggiare per la morte di una persona, senza corrispondere un solo euro di risarcimento, senza fare una lettera di scuse, nulla di tutto questo. La legge prevede il patteggiamento e il patteggiamento va accordato, aldilà del fatto che dall'altra parte ci sia una persona morta che ha lasciato cinque figli e un marito".   

La cronaca della tragedia

Samantha Migliore aveva 35 anni e viveva a Maranello con cinque figli, avuti da diverse relazioni. Suo malgrado era già diventata nota alle cronache locali, dopo essere stata vittima di un tentato omicidio da parte del compagno. Era successo due anni fa, precisamente la mattina del 16 novembre 2020, quando lo stesso uomo si era presentato ai Carabinieri confessando di aver sparato con una pistola alla compagna dopo una lite. Samantha era quasi miracolosamente sopravvissuta a quel colpo, che le aveva procurato una frattura superficiale delle ossa craniche.

Poi il destino ha girato di nuovo le spalle alla donna. La 35enne sarebbe deceduta in seguito ad un trattamento estetico a domicilio, un ritocco al seno: le sostanze utilizzate avrebbero causato un embolo, a seguito del quale sono intervenuti i sanitari del 118. La corsa all'Ospedale di Baggiovara si è però dimostrata inutile e la donna è deceduta senza più riprendere conoscenza. Presenti sulla scena i famigliari, fra tutti il marito Antonio Bevilacqua, che ha allertato i soccorsi. Ma ormai era troppo tardi. La tragedia ha toccato profondamente Maranello e puntato nuovamente i riflettori su chi si improvvisa estetista ed esegue trattamenti che necessitano di esperienza, attrezzature e ambienti idonei.

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