rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Caso Scajola

Il "vaso di Scajola", sequestrato l'archivio segreto con politici e favori

Gli inquirenti hanno messo le mani sull'archivio segreto di Claudio Scajola, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nelle carte nomi di politici, favori e movimenti di denaro

ROMA - Nomi, cognomi. Indirizzi. Ruoli, argomenti. Tutto in un faldone, curato in maniera "maniacale" dicono gli inquirenti, da Claudio Scajola. Dopo l'arresto dell'ex ministro dell'Interno - finito in manette per aver favorito la latitanza dell'ex collega Amedeo Matacena - gli inquirenti sono riusciti a mettere le mani anche sul suo "archivio" segreto. Carte, veri e propri dossier, che Scajola - secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - custodiva nei propri studi di Roma e Imperia, oltre che a Villa Ninnina, la lussuosa dimora ligure a Diano Calderina. A quanto pare, però, l'ex Forza Italia non era il solo. Anche il collega Amedeo Matacena, condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa e ora latitante, potrebbe avere avuto delle carte da nascondere che gli uomini della Dia hanno trovato in una cantina della sua segretaria, Maria Grazia Fiordelisi. 

Analizzate dettagliatamente le carte, le verifiche si concentrano poi sulle movimentazioni bancarie, per ricostruire i flussi finanziari che avrebbero consentito a Scajola e agli altri di mettere in atto il "programma criminoso", come lo hanno definito i magistrati, motivando la scelta di indagarli anche per concorso esterno in associazione mafiosa. In particolare emergono alcuni trasferimenti di denaro, considerati sospetti, effettuati da Chiara Rizzo, la moglie dell’ex parlamentare riparato a Dubai

Nella loro richiesta di cattura gli inquirenti hanno evidenziato come le indagini abbiano permesso di ricostruire "uno spaccato di drammatica portata, in grado di enfatizzare la gravità “politica” del comportamento penalmente rilevante consumato da Scajola, il cui disvalore aumenta a dismisura proprio nel momento in cui lo si mette in correlazione al delitto di concorso esterno in associazione di tipo mafioso posto in essere da Matacena, da considerare la manifestazione socio-criminale più pericolosa per uno Stato di diritto che un ex parlamentare ed ex ministro dell’Interno dovrebbe avversare con tutte le sue forze e che, invece, consapevolmente sostiene, agevola, rafforza". 

Per dimostrare la colpevolezza di Scajola e i presunti accordi con la malavita, i pm si concentreranno proprio sull'archivio segreto dell'ex ministro. Una sorta di vaso di Pandora finora rimasto nascosto che, scoperchiato, potrebbe far tremare l'intero sistema. Nelle carte, infatti, ci sarebbero nomi di politici, imprenditori e personaggi con il quali l'ex forzista potrebbe avere avuto a che fare durante la sua lunga attività. Ma anche affari, viaggi, richieste di interventi, raccomandazioni.

Un intero capitolo della richiesta d’arresto è poi dedicato ai "riscontri economico-finanziari" che i pubblici ministeri ritengono di aver trovato all’ipotesi accusatoria. Sono elencate decine di movimentazioni bancarie che ora gli indagati saranno chiamati a chiarire. In particolare sui conti di Chiara Rizzo, arrestata ieri a Nizza, risultano trasferimenti di denaro di vari importi. Alcuni molto consistenti, come quello del 15 luglio 2009 per 952mila euro, oppure quello da 270mila euro effettuato nel 2010 attraverso la Compagnie Monegasque de Banque - Principato di Monaco, Paese nel quale la signora Matacena ha spostato la residenza. Il tutto senza dimenticare i 15mila e cinquecento euro che Scajola avrebbe promesso proprio alla Rizzo per l'affitto di una casa a suo nome.

Claudio Scajola arrestato dalla Dia © Infophoto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il "vaso di Scajola", sequestrato l'archivio segreto con politici e favori

Today è in caricamento