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Giovedì, 25 Aprile 2024
Atti vandalici / Agrigento

Scala dei Turchi imbrattata con vernice rossa: ci sono due denunciati

Uno dei due è stato coinvolto in un attentato alla metro di Milano. A incastrarli le immagini estrapolate dalla videosorveglianza. I sospetti sarebbero poi stati confermati dall’esito delle perquisizioni domiciliari. Il procuratore di Agrigento: "Generica e vaga contestazione nei confronti del sistema"

Avrebbero un nome e un volto gli autori dell'atto vandalico compiuto alla Scala dei turchi, uno dei più suggestivi angoli della Sicilia che si trova a Realmonte (Agrigento), imbrattata con della vernice rossa la scorsa settimana. Due cittadini di Favara, altro centro dell'Agrigentino, sono stati denunciati. Q. D. e G. F. lo loro iniziali. L’ipotesi di reato è quella di "danneggiamento di un bene avente valore paesaggistico". 

Il provvedimento, secondo quanto riporta AgrigentoNotizie, è stato notificato dai carabinieri. A incastrarli sarebbero state le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installate sul sito. I sospetti sarebbero poi stati confermati dall’esito delle perquisizioni domiciliari. 

La sostanza di colore rosso utilizzata dai vandali non era indelebile e, grazie a un rapido intervento dei volontari, è stata totalmente eliminata restituendo alla Scala dei Turchi il suo aspetto originario.

Un gesto di "contestazione"

Quanto alle motivazioni del gesto, il procuratore della Città dei Templi, Luigi Patronaggio, parla di "un atteggiamento di generica e vaga contestazione nei confronti del sistema e delle forze dell'ordine, come è dato scorgere sulle pagine dei social" di uno dei denunciati.

"Uno dei due - rivela il magistrato - ha diversi precedenti giudiziari e di polizia, compreso un attentato alla metropolitana di Milano e un altro alla Valle dei Templi di Agrigento, e un'altra azione di danneggiamento ai danni della marna di Punta Bianca. Risulta essere già stato sottoposto a misura di prevenzione e da ultimo nuovamente riproposto (proposta tuttavia rigettata dal Tribunale di Palermo) ed è in atto sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla Questura".

"Il materiale probatorio raccolto - precisa Patronaggio.- deve essere ora valutato dal pm procedente e successivamente dal giudice competente, ferma restante la presunzione di innocenza per entrambi gli indagati".

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