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Sabato, 20 Aprile 2024
Scandalo Mose

Mose, parla Galan: "Sono 45 anni che non salgo in barca a vela"

L'ex governatore del Veneto, invischiato nell'inchiesta sul Mose, si difende: "Investito da un ciclone ma la Guardia di finanza sbaglia. Non ho mai preso un euro". Sulle dieci barche: "Ne ho due, questa è la mia flotta"

ROMA - E' stato zitto per un po'. Ha metabolizzato, ha studiato, ha preparato e depositato la sua memoria difensiva in giunta per le autorizzazione - mercoledì dovrà difendersi - e poi è esploso. E' stato un fiume in piena Giancarlo Galan, l'ex governatore del Veneto finito a pie' pari nello scandalo Mose. Il deputato di Forza Italia, che la procura vorrebbe in carcere per le tangenti in laguna, si è difeso durante una conferenza stampa alla Camera. E, ricostruendo la sua verità, non ha risparmiato nessuno.  

"Sono stato investito da un ciclone umano, mediatico, giudiziario che mai avrei pensato. Io non ho le colpe che mi vengono attribuite. Si tratta di una ricostruzione piena zeppa di errori - ha attaccato subito Galan - Non mi sento perseguitato dai magistrati né tradito dagli amici. Io non mi sento perseguitato da nessuno: ritengo che i magistrati siano stati indotti in errore da una falsa rappresentazione preparata dalla Guardia di finanza su basi presuntive e non documentali. Io sento che la Guardia di Finanza ha fatto un lavoro modesto e scadente tale da indurre in errore".

Dalle accuse generiche a quelle specifiche. "Sulle mie condizioni patrimoniali e sulla casa sono state dette fesserie colossali - ha spiegato - Non esiste una parola sul fatto che io abbia avuto soldi. E lo ha confermato anche lo stesso Baita, che adesso fa la star sui giornali. Già, Baita, geniale e feroce, capace di fare qualunque cosa il cui vizio più grande è la presunzione, si sente più intelligente di tutti. Nessuno - ha proseguito - ha mai tenuto conto del mio patrimonio prima di entrare in politica. La storia della casa è invece molto più semplice: è stata acquistata nel 1999 ad un’asta giudiziaria, io la compro nel 2005 per prezzo poco inferiore a un milione dal dentista di Pantelleria che l’aveva acquistata a trecento milioni di lire". 

Poi l’ex governatore ha fatto pubblicamente la conta dei propri beni, senza nascondere nulla. "Le dieci barche? Ne ho due, da pesca. Una del 1993 di 7,4 metri e una del 2001 di 8,4 metri. Questa è la mia flotta - ha ironizzato - La Guardia di Finanza dice che io ho una barca a vela ma sono quarantacinque anni che non salgo in barca a vela, penso alla faccia di chi se l’è vista sequestrata". Ma il suo patrimonio a quanto ammonta? "Onestamente non lo so".

Dulcis in fundo, un passaggio finale sul conto a San Marino. "Lo aprii come provocazione dopo un “accordo” tra il mio Veneto e San Marino - ha ricostruito Galan - Tutto trasparente, diedi la carta identità. In quel conto furono messi e poi tolti cinquantamila euro da qualcuno che ha falsificato la mia firma. Falsificato. Chi è stato? Io un sospetto ce l’ho eccome. Ma sta ai magistrati indagare e chiarire. Dico solo che ha una grafia molto femminile".

Poi - è un caso - Galan ha concluso parlando della sua ex segretaria, Minutillo. "Su di lei non posso dire che non fosse capace o brava ma era insopportabile, la odiavano tutti, mia moglie per prima. Avevo la segretaria più lussuosamente vestita dell’emisfero boreale - ha concluso - Lei aveva cappotti di Chanel da sedicimila euro. E in quel momento capii".

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