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Giovedì, 25 Aprile 2024
SCIOPERI / Genova

Genova, quarto giorno senza trasporti: lo sciopero prosegue a oltranza

I lavoratori Amt non mollano, il "no" alla privatizzazione è sempre più deciso: città paralizzata per il quarto giorno consecutivo. La protesta punta verso Roma: "Il mandante dell'assassino è lì"

GENOVA - E' muro contro muro. Da un lato i sindacati e i lavoratori con le loro richieste e le loro proteste. Dall'altro, la giunta Doria e la delibera della discordia. E' una Genova paralizzata, praticamente senza trasporti pubblici, quella che "ospita" il quarto giorno consecutivo di sciopero "selvaggio" dei lavoratori Amt, Azienda mobilità e trasporti. 

I dipendenti non hanno intenzione di fare passi indietro: o la delibera che prevede la privatizzazione dell'azienda sparisce o sarà protesta ad oltranza. Il tentativo di trattativa intavolato dal sindaco Marco Doria, infatti, si è risolto con l'ennesima rottura. I sindacati hanno rifiutato anche l'ultima proposta: spostare la privatizzazione di un anno non è quello che chiedono. 

La posizione era parsa abbastanza chiara. Giovedì, dopo i tre cortei che si erano snodati per la città, a Palazzo Tursi Doria e una dozzina di rappresentanti sindacali avevano discusso per oltre cinque ore. Fuori più di mille manifestanti avevano "assediato" l'edificio per tutto il pomeriggio. Fino alle 18.30, quando Andrea Gatto, sindacalista del Faisa/Cisal e leader della protesta, uscito da Tursi aveva annunciato : "Il Comune ha ribadito che non intende rispettare gli accordi sottoscritti. Ci chiedono ulteriori sacrifici che non siamo disposti a sopportare. Queste condizioni sono inaccettabili. La protesta continua e gli autobus non escono dai depositi". Neanche negli orari compresi nelle fasce di garanzia. 

Poco dopo il sindaco Doria aveva spiegato in Consiglio comunale la rottura della trattativa: "Per interrompere l'agitazione la richiesta dei sindacati è stata la sospensione della delibera, ma una trattativa non può andare avanti se non si ferma uno sciopero illegittimo. Nel 2013 il contributo del Comune, 30 milioni di euro, e dei lavoratori Amt, 8 milioni di euro, ha permesso di mantenere in equilibrio i conti di Amt. Il contributo dei lavoratori poteva essere riproposto anche nel 2014, i sindacati hanno detto no».

In serata, poi, il Consiglio comunale ha approvato la delibera "incriminata" sulle prospettive delle aziende partecipate con M5s, Pdl e Lega Nord che hanno lasciato la Sala Rossa. Nonostante la "protesta" dei tre partiti la delibera è passata: lo sciopero prosegue. E fissa nuovi orizzonti: i lavoratori infatti, potrebbero spostarsi a Roma già da lunedì prossimo. 

La proposta è stata lanciata da sindacati e lavoratori durante l'assemblea. "Qui c'è l'assassino del trasporto pubblico - ha detto Andrea Gamba (Cgil) - ma bisogna andare a trovare il mandante. È necessario andare a Roma, con delegazioni da tutta Italia, perché sono lì i colpevoli di questa situazione".

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