"Questa volta in piazza ci sono tutti": ecco lo sciopero sociale
Movimenti, sindacati di base, studenti, precari, disoccupati. Scenderanno in piazza tutti e in tante città. Ecco come e quando sarà il primo "sciopero sociale" in Italia
Si sono incontrati tutti insieme e hanno deciso che il tempo era finito, o meglio, batteva diversamente. Per questo hanno deciso di organizzare in tutt'Italia uno sciopero coordinato in varie città, a cui parteciperanno tutti coloro che la crisi la stanno pagando e da più di sei anni. Perché quella crisi c'è a causa delle politiche neo-liberali. Durerà 24 ore il primo "sciopero sociale" a cui prenderanno parte non soltanto collettivi e movimenti, ma anche precari, studenti e sindacati di base. Sarà un momento per incrociare le braccia e scendere in piazza contro il governo Renzi, che sta portando avanti quella politica neo-liberale contro cui la mobilitazione punta il dito: basta austerità.
REDDITO E BENI COMUNI - Un percorso politico però che è anche propositivo: non si scende in piazza solo "contro la crisi" ma anche per un cambiamento di rotta, un modo di intendere economia, lavoro e politiche sociali in maniera diversa. Quello che chiede l'ampia piattaforma dello sciopero sociale è salario minimo, reddito di base e tutela dei beni comuni:
Uno sciopero capace di andare oltre il lavoro dipendente e di coinvolgere le tante figure del precariato, i migranti, i disoccupati, le partite Iva. Uno sciopero della rete e della formazione, uno sciopero del genere, uno sciopero biopolitico e metropolitano
LO SCIOPERO - Si incroceranno le braccia venerdì 14 novembre per 24 ore e in quel lasso di tempo si andrà in piazza: a Roma l'appuntamento è a piazza della Repubblica alle dieci ma in realtà sono previste mobilitazioni a Bari, Venezia, Torino, Taranto, Pisa, Pescara, Bologna, Perugia, Padova, Napoli, Milano, Genova, Firenze, Chieti, Catania. Per coordinare tutte le realtà che hanno aderito gli organizzatori hanno dato vita a un sito dove è possibile consultare tutte le informazioni sulle varie mobilitazioni nelle diverse città.
CONTRO IL GOVERNO RENZI - Nel mirino della protesta c'è anche il percorso di riforme che il governo di Matteo Renzi sta portando avanti. Un fermo no al Jobs Act e alla legge di stabilità prima di tutto:
Con il Jobs Act il governo Renzi rende evidente quale sia il destino dei giovani in questo paese: la precarietà a tempo indeterminato, fatta di lavoretti, salari irrisori, tirocini continui e non retribuiti. E' difficile pensare che di fronte a questi provvedimenti sia possibile un'inversione di tendenza rispetto alle politiche in ambito di ricerca pubblica
I SOCIAL NETWORK E IL WEB - Per invitare alla mobilitazione gli organizzatori hanno lanciato anche una campagna sui social network accompagnata dall’hashtag #iovoglio. Chi incrocerà le braccia venerdì 14 novembre sta postando con questo hashtag audio, video e foto che spiegano perché i singoli utenti prenderanno parte alla mobilitazione. L’invito alla partecipazione allo sciopero sociale passa anche attraverso altri hashtag, come #14n e #scioperosociale.
UNA PROTESTA EUROPEA - Uno degli obiettivi della mobilitazione è quello di "contagiare" anche gli altri precari, disoccupati e studenti negli altri paesi dell'Unione europea: Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia. Perché quello che sta succedendo in Italia non è tanto diverso da quello che succede da altre parti:
L’omogeneizzazione europea del mercato del lavoro e del welfare è stata al centro della discussione, così come l’esigenza di contrapporre a essa lotte precarie propriamente transnazionali. Come spesso ci troviamo a dire: lo spazio europeo è spazio minimo di un conflitto anticapitalista degno di questo nome