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Giovedì, 25 Aprile 2024
la protesta

Esplode la protesta dei tir: blocchi in autostrada

Dopo lo stop del garante degli scioperi Trasportounito conferma che non ci sarà uno sciopero nazionale, ma le imprese saranno libere di decidere.

Scongiurato lo sciopero nazionale dei tir ma non le singole proteste: così è iniziata a macchia di leopardo la protesta degli autotrasportatori contro il caro carburanti. Nella serata di domenica 13 marzo decine di autotrasportatori hanno decisono di manifestare la loro rabbia per la crisi che li sta travolgendo occupando direttamente in autostrada. Da Caianello fino a Nola, passando dall’A1 all’A30, decine di camion hanno rallentato il traffico in autostrada, scortati dalla polizia stradale. 

Domenica a San Marco Evangelista si era tenuta un’assemblea con centinaia di autotrasportatori che aveva deciso di bloccare il lavoro fino a martedì dopo lo stop della commissione vigilanza allo sciopero. Si era deciso di non manifestare bloccando il traffico, ma è chiaro che la situazione è esasperata. Gli autotrasportatori, del resto, stanno pagando più di tutti l’aumento del costo del gasolio, che ha raggiunto livelli abnormi dopo l’inizio della guerra tra Russia ed Ucraina.

Lo sciopero dei tir non c'è

Se lo sciopero nazionale non ci sarà tuttavia oggi non accenderanno il motore circa 70.000 conducenti di mezzi pesanti (fra bilici e autotreni) aderenti a Trasportounito. Solo grazie all'intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all'autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore. La stima dello stesso sindacato. "Ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento - ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, in una nota - fornito dalla nostra Associazione a livello nazionale". "Trasportounito, quindi, per evitare ulteriori contenziosi con la Commissione scioperi, nel ribadire che non è mai stato proclamato un 'fermo nazionale', non può far altro oggi che confermare come ciascuna impresa sia libera di decidere se continuare o meno a sottostare ad obblighi contrattuali gravosi ovvero a subire ricatti operativi e finanziari".

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