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Giovedì, 25 Aprile 2024
Expo 2015

Expo, guerriglia nel centro di Milano: i pm indagano per "devastazione"

L'ipotesi formulata dalla Procura è quella di "devastazione" e prevede pene fino a 15 anni. Il governatore della Lombardia Maroni: "Subito un fondo di 1,5 milioni per risarcire i milanesi"

Per i violenti scontri a Milano in occasione dell'Expo, l'ipotesi di reato formulata dalla Procura è quella di "devastazione", che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Undici gli agenti rimasti feriti in quello che è stato un pomeriggio che Milano ricorderà a lungo. Subito dopo gli scontri, sono state arrestate 5 persone in flagranza per resistenza, lesioni e altri reati. I magistrati stanno visionando anche i filmati per accertare le responsabilità dei teppisti. 

RISARCIMENTO AI RESIDENTI - Un fondo da 1,5 milioni di euro per risarcire i cittadini dei danni subiti dalle violenze scoppiate nella manifestazione "mayday no Expo". Lo ha annunciato il governatore della regione Lombardia Roberto Maroni al termine del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi in prefettura alla presenza anche del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, del prefetto Francesco Paolo Tronca per fare il punto all'indomani della manifestazione. "Abbiamo istituito un fondo da 1,5 milioni per risarcire i cittadini perché non voglio che siano i cittadini a subire le conseguenze degli atti di questi delinquenti. Il fondo è stato istituito in accordo con il Comune che fornirà la valutazione dei danni", ha dichiarato Maroni.

NO EXPO, UN POMERIGGIO DI VIOLENZA E DEVASTAZIONE

LA VERSIONE DELLA POLIZIA - "L'Expo non si poteva macchiare di sangue, né dei manifestanti, né delle forze dell'ordine". Lo ha spiegato il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia, al Gr Rai. E' questa la logica della strategia tenuta ieri sul campo dalle forze dell'ordine per contenere i manifestanti violenti: "E' evidente che chi tira una molotov deve essere arrestato, ma ieri abbiamo valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perché avremmo creato danni ancora più gravi - ha detto Pansa - il fatto che le forze dell'ordine abbiano atteso e lasciato che alcune azioni violente venissero compiute è una scelta fatta a monte". 

Milano, scontri al corteo NoExpo - Foto Selene Cilluffo - Twitter

GLI OBIETTIVI ERANO ALTRI - Pansa ha spiegato che le forze dell'ordine, grazie all'attività di intelligence, sapevano benissimo che gli obiettivi dei manifestanti violenti "erano ben altri: volevano fare danni molto maggior, raggiungere piazza Duomo e la Scala, distruggere i simboli di Expo disposti nella città".

Sull'uso che è stato fatto dei lacrimogeni, Pansa ha spiegato: "I lacrimogeni vengono usati quando si vuole disperdere una folla, quando ci sono gruppi che cercano di fare azioni violente facendosi forza tra loro. Il lacrimogeno li disperde e li mette in difficoltà". Interrogato sul perché, quando la polizia vede i manifestanti incendiare un'auto, non intervenga, il capo della Polizia ha risposto: "Perche saremmo caduti nella loro trappola. I piccoli gruppi che agivano in vie laterali si sarebbero rifugiati nel corteo e noi saremmo finiti addosso al corteo senza riuscire più a individuarli. Così avremmo consentito loro di raggiungere gli obiettivi che volevano". 

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