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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Napoli

Scontri Napoli: la politica si sveglia adesso, ma la DIA aveva lanciato l'allarme mesi fa

La Direzione Investigativa Antimafia avvertiva a luglio: "Le organizzazioni criminali hanno tutto l'interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana, strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale"

Tutti sentono di avere qualcosa dire sugli scontri di ieri sera a Napoli. Non solo gli uomini politici, anche quelli del mondo dell'imprenditoria e dello spettacolo.

Due 32enni, entrambi del quartiere Vasto e con precedenti di polizia per droga e porto d'armi improprie, sono stati arrestati dalla polizia dopo gli scontri della tarda serata di ieri. I reati loro contestati sono resistenza e violenza a pubblico ufficiale. E poi, giudicati per direttissima, in giornata sono stati condannati. Per uno dei due la condanna è stata a un anno e 8 mesi; per il secondo, un anno e due mesi con pena sospesa. Due i poliziotti e quattro i carabinieri rimasti lievemente feriti.

L'allarme per possibili rivolte dovute al disagio sociale per le restrizioni da Covid 19 e interessi della criminalita' organizzata era stato lanciato dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, lo scorso luglio in occasione della presentazione al Parlamento dell'ultima relazione sull'attivita' svolta dalla Direzione Investigativa Antimafia. "Le organizzazioni criminali hanno tutto l'interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana, - si legge nel Rapporto della Dia, in un'apposita sezione dedicata all'emergenza Coronavirus - strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale, specie al Sud. Parallelamente, le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessita' e sussidi di carattere economico". 

"Ieri sera a Napoli, nell'irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c'era anche una sapiente regia. Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli, pur non essendoci fisicamente, c'erano anche con le loro ‘fesserie' tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi". Ne è convinto il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra.

Scontri Napoli: tutte le reazioni della politica

Non c'è uomo politico che non abbia commentato stamane cosa è successo nella notte a Napoli. Un breve campionario delle dichiarazioni.

Matteo Salvini: "La violenza deve essere condannata, sempre, comunque e dovunque. Attaccando poliziotti e giornalisti non si risolve nessun problema, si commette un reato. Punto. E' evidente che la confusione, i ritardi, l'impreparazione e l'incapacità del governo (cosa hanno fatto in tutti questi mesi? Giocato con monopattini e banchi con le rotelle?) stanno esasperando milioni di cittadini perbene in tutta Italia. Non è possibile che la cura sia peggiore del male".

Luigi Di Maio: "Un Paese civile non può accettare episodi come quelli visti ieri a NapoliNessuno può permettersi di aggredire donne e uomini delle nostre forze dell'ordine. Davanti alla violenza non ci sono scuse, nulla di tutto ciò è accettabile".

Nicola Zingaretti: "Esprimo solidarieta' e vicinanza alle Forze dell'ordine di Napoli per quanto accaduto ieri. Sono giornate difficili, ma mai nessuna violenza puo' trovare cittadinanza nella nostra democrazia. Ci sono migliaia di contagiati e, ancora in questi giorni, molte vittime. Il nemico è il virus, non le regole per contenerlo. 

Matteo Renzi: "Le immagini di ieri sera degli scontri a Napoli fanno male, molto male. La mia solidarietà agli agenti e ai giornalisti feriti".

Giorgio Mulè: "Quanto accaduto a Napoli poco o nulla ha a che fare con il disagio, quanto piuttosto con un clima di antagonismo che ha trovato terreno fertile nel 'deluchismo' e nei suoi toni inutilmente esasperati".

Stefano Caldoro: "Le proteste di piazza possono essere evitate solo attraverso l'unità. L'atteggiamento violento, che va sempre condannato, deve lasciare spazio al diritto di critica e alle manifestazioni pacifiche. Bisogna ritrovare la collaborazione istituzionale e sociale".

Chi c'era dietro le proteste (e gli scontri) a Napoli nella prima notte di coprifuoco

Scontri Napoli: le parole di Briatore ed Elkann

 "La violenza non ha mai risolto nulla e va condannata sempre! Gli episodi di ieri sera a Napoli hanno un senso profondo e un messaggio concreto. Chi ci governa non può minacciare una chiusura senza prima farci sapere che misure ha adottato affinché́ non si perda il lavoro o possa essere garantito un sostentamento alle famiglie. Così facendo si genera solo paura e rabbia". Lo scrive su Instagram l'imprenditore Flavio Briatore commentando gli scontri che si sono verificati ieri a Napoli tra una parte dei manifestanti e le forze dell'ordine. "Queste terribili immagini - aggiunge - spero possano essere un monito per chi in questi giorni dovrà comunicarci chiusure, ricordando loro di accompagnarle ad aiuti concreti e non a false promesse".

"Luigi De Magistris faceva il 'piacione' a Rai3, mentre la sua città bruciava. Non proprio un colpo di genio. Nel corso del programma ha detto anche cose condivisibili, ma la sua sconfinata vanità gli ha giocato un brutto scherzo" dice Klaus Davi a proposito degli scontri che si sono verificati ieri nel capoluogo campano tra una parte dei manifestanti e le forze dell'ordine, mentre il sindaco era ospite di 'Titolo V', al suo esordio su Rai3.

C'è anche Lapo Elkann: "Sapete quanto amo Napoli. Vederla a ferro e fuoco mi rattrista. Il disagio non può e non deve mai giustificare la violenza. Tutta la mia solidarietà alle forze dell'ordine che rischiano la vita per il nostro Bene. Come gli infermieri e i medici sono loro i nostri eroi" scrive su Twitter.

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