Figli dei migranti costretti a usare il tedesco anche durante l'intervallo
L'obiettivo? Velocizzare e favorire l'integrazione. Succede a Wörgl e la scuola è gestita dal Comune come racconta il quotidiano Alto Adige
In un comune del Tirolo austriaco è stata presa una decisione che sta facendo discutere. Ai bimbi figli dei migranti è stato vietato parlare la propria lingua d'origine a scuola, anche negli intervalli. L'obiettivo? Velocizzare e favorire l'integrazione. Succede a Wörgl, la scuola è gestita dal Comune.
Durante la ricreazione, come racconta il quotidiano Alto Adige, è stato vietato di parlare altre lingue che non siano il tedesco. La misura è stata adottata per favorire l'apprendimento del tedesco.
La giunta comunale ha inviato una mail alle scuole, invitandole ad adoperarsi in tale senso, per migliorare l'apprendimento del tedesco tra i figli di migranti, che in alcune scuole elementari superano il 50% degli alunni.
Gli insegnanti non sembrano averla preso benissimo: "A mio avviso - spiega Isabella Mölk della Volksschule 1 - È un diritto umano che un bambino durante la ricreazione possa comunicare nella lingua dei suoi genitori. Tanto durante la lezione si parla solo tedesco."