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Giovedì, 25 Aprile 2024
Incubo chat

Scuola, mai più gruppi WhatsApp con prof, genitori e studenti

L'input per nuove regole parte dai presidi dopo anni in cui, complice la didattica a distanza, le comunicazioni con le famiglie si sono trasferite dai canali "tradizionali" a quelli social

Basta chat, basta gruppi online per comunicazioni più o meno serie, basta telefono costantemente tra le mani, basta confusione di ruoli e rapporti ibridi. WhatsApp, Facebook, Instagram o TikTok non saranno più "piazze" per scambiare pareri e informazioni tra scuole e famiglie. Almeno questo è l'augurio. L'Associazione nazionale presidi del Lazio prova a darsi delle regole e si parte proprio dall'uso dei social nelle comunicazioni.

Complice la pandemia e la didattica a distanza, l'argine tra pubblico e privato è sostanzialmente caduto negli ultimi anni. Le chat sono diventate uno strumento quasi primario per la comunicazione anche tra docenti, alunni e famiglie. I presidi adesso puntano alla revisione del codice deontologico, fermo al 2012. L'intenzione è di emanare un regolamento utile per le scuole di tutta Italia. La novità principale sarà proprio il capitolo dedicato ai social network e alla comunicazione scuola-famiglia. 

"Vanno evitate le chat con genitori e con studenti, se non per questioni di natura urgentissima comeuna gita che salta all'improvviso", dice Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma, al Corriere della Sera. "Vorremmo bandire i gruppi WhatsApp in cui i genitori chiedono perché il figlio ha preso 7 invece di 8". Le nuove regole vorrebbero porre fine anche a quei contenuti pubblicati sui social che "ledono l'immagine degli istituti scolastici", spiega Rusconi. Per Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, "l'utilizzo sfrenato delle chat non porta a nulla di buono, le comunicazioni devono avere un carattere di ufficialità".

Il codice non avrebbe un valore giuridico o vincolante. La richiesta dei presidi suona più che altro come un appello al buonsenso, a un uso meno "istintivo" dei mezzi di comunicazione e al recupero di quella giusta distanza che sembra ormai un ricordo lontano.

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