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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Scuola, ancora polemica assunzioni: rinviati trasferimenti dei prof

Di nuovo bufera sulle assunzioni dei precari della scuola. A molti di loro è stata offerto un posto fisso ma lontano da casa. Così il governo ha rimandato il problema decidendo che chi non vuole trasferirsi avrà una supplenza annuale, nel luogo di residenza

Avevano protestato per mesi contro la riforma della scuola, che vedeva alcuni di loro esclusi dal piano assunzioni di Renzi. Ma alla fine sembrava che ce l'avessero fatta: il governo aveva annunciato l'assunzione di tutti i precari della scuola, tra prima e seconda fascia. Però non aveva specificato un particolare: che non tutti sarebbero stati stabilizzati nella stessa città o regione dove finora avevano lavorato.

Così è stata di nuovo bufera per il governo che alla fine per placare gli animi ha deciso di rimandare il problema con una soluzione che, come dice il proverbio, "dà un colpo al cerchio e un colpo alla botte": chi non vuole trasferirsi avrà una supplenza annuale, nel luogo di residenza. In poche parole il ministero ha consentito ai neoassunti di accettare incarichi di supplenza fino al 30 giugno. Per loro, quindi, c’è la possibilità di posticipare a settembre 2016 la decisione di accettare la cattedra.

Il ministro Stefania Giannini ha infatti chiesto agli uffici scolastici territoriali di effettuare le nomine per le supplenze sull'organico di fatto entro l'8 settembre. Su questo i sindacati hanno già annunciato uno sciopero in autunno che si concetrerà sulle graduatorie: per Domenico Pantaleo della Flc Cgil, le graduatorie non verranno infatti esaurite per quei "30mila iscritti che non vogliono l'assunzione e i 20mila della scuola dell'infanzia che hanno presentato domanda". Per il 23 settembre a Roma è prevista una mobilitazione di docenti e studenti.

Secondo il sindacato Anief, le assunzioni in ruolo dei docenti nel cosiddetto "orga­nico poten­ziato" termineranno a fine novembre. Solo 42–45 mila posti dei 55 mila previsti dalla legge saranno coperti dagli aventi diritto. I 13–15 mila restanti non potranno essere affidati ai neoassunti né essere coperti dalle supplenze. Ci sono 2 mila cattedre in più rispetto alle domande di assunzione inviate entro il 14 agosto scorso. Altre 3 mila dovrebbero restare libere per mancanza di docenti rispetto alle classi di concorso o tipologie di posti vacanti. Diecimila le domande, sulle 71.643 presentate che dovrebbero essere rifiutate.

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