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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Presunti abusi sessuali all'asilo di Rignano: assolte maestre e bidella

Confermate in appello le assoluzioni di primo grado sulle cinque persone - tre maestre, una bidella ed un autore tv - imputate per la vicenda dei presunti abusi sessuali denunciati dai genitori dei bambini della scuola materna "Olga Rovere"

RIGNANO FLAMINIO (ROMA) - Imputati assolti con formula piena. La Corte d'appello di Roma ha confermato la sentenza di primo grado per il processo sui presunti abusi sessuali avvenuti tra il 2005 e il 2006 a danno di alcuni bambini di Rignano Flaminio, alunni della scuola materna "Olga Rovere". Sotto accusa c'erano cinque persone.

Le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, la bidella Cristina Lunerti e l’autore televisivo Gianfranco Scancarello erano stati assolti anche in primo grado dai giudici del Tribunale di Tivoli nel 2012. Il procuratore generale Giancarlo Amato aveva chiesto la conferma dell’assoluzione per due delle maestre e per Gianfranco Scancarello, e la condanna a 7 anni di reclusione per la bidella Cristina Lunerti e 6 anni e 10 mesi per la maestra Patrizia Del Meglio, che è anche moglie di Scancarello.

UNA STORIA LUNGA E CONTROVERSA - Quella della scuola Rovere di Rignano Flaminio, alle porte di Roma, è una storia umana e giudiziaria lunga e controversa rimasta per anni su tutti i media nazionali. Tutto ha inizio nell’estate del 2006 quando i genitori di alcuni bambini della scuola materna vanno dai carabinieri per raccontare una storia di abusi che i loro figli avrebbero subito dentro e fuori l’istituto. A quelle denunce se ne aggiungono in massa anche altre, riguardanti in tutto 21 bambini. L’inchiesta tocca il suo apice il 24 aprile 2007: i carabinieri di Bracciano, su ordine del gip Elvira Tamburelli, arrestano tre maestre dell’asilo, il marito di una di loro, una bidella e un benzinaio (la cui posizione è stata archiviata nel corso delle indagini). L’accusa per tutti è di associazione per delinquere, atti osceni in luogo pubblico, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minore, sequestro di persona e violenza sessuale. Secondo il pm Marco Mansi, almeno 21 bimbi di età compresa tra i 3 e i 4 anni tra il 2005 e il 2006, sia nella scuola che fuori, sarebbero stati oggetto di abusi sessuali e di “giochi erotici“. Il processo comincia il 27 maggio 2010 e si celebra a porte chiuse. Il 2 aprile 2012 il pm Mansi chiede 12 anni di reclusione per tutti gli imputati e la trasmissione degli atti al suo ufficio per poter procedere contro altre due maestre. Il 28 maggio del 2012 dopo nove ore di camera di consiglio, arriva la sentenza di primo grado del tribunale di Tivoli, che cancella tutte le accuse e alla quale i genitori reagiscono con urla contro i giudici e con calci e pugni alle porte dell’aula in cui si era appena concluso il processo.

Una delle mamme dei bambini della scuola materna ha commentato così la decisione dei giudici d’Appello di confermare le assoluzioni degli imputati: "Ci aspettiamo una spiegazione convincente. L’unica cosa che mi preoccupa è mia figlia. Il resto non conta nulla".

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