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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Processo Mediaset, la giornata in Cassazione: "Non c'è prova del reato"

Le arringhe fiume di "accusa" e "difesa" allungano i tempi. Difficile la chiusura della camera di consiglio in serata. L'ultimo difensore potrebbe parlare addirittura giovedì mattina. Si discute dello sconto del periodo di interdizione dai pubblici uffici

E' ormai inevitabile che la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset arrivi solo nella giornata di giovedì. Una cosa è però certa: Berlusconi non si recherà in Cassazione per assistere all'udienza o alla lettura del dispositivo del processo.

A escludere l'eventualità che il leader del Pdl decida di recarsi al Palazzo di Giustizia è direttamente il professor Franco Coppi, difensore di Berlusconi assieme all'avvocato Niccolò Ghedini. "Il problema non si pone in Cassazione - ha detto Coppi ai cronisti - non c'è l'interesse dell'imputato ad essere presente".

COMUNQUE VADA, NIENTE CARCERE PER BERLUSCONI

I TEMPI - Il presidente della sezione feriale, Antonio Esposito, ha chiesto agli avvocati di contenere i tempi delle loro arringhe, sottolineando però che "per la camera di consiglio si può anche fare un aggiornamento a domani". I difensori di Berlusconi, dunque, dovrebbero prendere la parola solo nel pomeriggio: in particolare, dovrebbe essere molto lunga - alcune indiscrezioni parlano di quattro ore - l'arringa dell'avvocato Ghedini.

ACCUSA: BERLUSCONI MENTE DELLA FRODE FISCALE

Tempi così lunghi, dunque, non permetterebbero la chiusura della camera di consiglio in serata: non si esclude anche che l'ultimo dei difensori a parlare (dovrebbe essere il professor Copi a svolgere l'arringa finale) possa farlo soltanto domani. La lettura del dispositivo è quindi probabile tra le 17 e le 18 di giovedì.

COPPI - Sull'eventuale "sconto" del periodo di interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi "dal punto di vista tecnico sarebbe più esatto che si proceda con un rinvio al giudice del merito, ma per buon senso è meglio che decida la Cassazione". Questo il parere del professor Franco Coppi.

DIFESA: NIENTE RINVIO MA ANNULLAMENTO DELLA CONDANNA

Il pg della Suprema Corte, Antonio Mura, nella sua requisitoria di ieri, pur sollecitando la conferma della condanna a 4 anni, ha chiesto alla Corte di ridurre da 5 a 3 anni il periodo di interdizione disposto per Berlusconi. Secondo Mura possono essere gli stessi giudici della Cassazione a operare tale modifica senza rinviare gli atti in appello. Un'altra interpretazione, però, prevede l'annullamento con rinvio della sentenza d'appello, limitatamente alla pena accessoria dell'interdizione: in base a questa tesi, dovrebbero essere i giudici di secondo grado a ripronunciarsi sul periodo di interdizione.

GHEDINI - Il processo Mediaset sui diritti tv in corso in Cassazione è "l'incubo notturno" dell'avvocato Niccolò Ghedini. E' lo sfogo che lo stesso legale ha fatto davanti ai giudici della sezione feriale della Cassazione chiamati a decidere se confermare o meno la condanna all'ex premier Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.

Ghedini, nella sua arringa, ha sostenuto che nella sentenza d'appello "manca l'elemento probatorio che possa dire che Berlusconi ha partecipato al reato proprio" che gli viene contestato. Dice Ghedini: "Gli ammortamenti non li ha decisi Berlusconi". Ghedini lamenta inoltre la mancata "possibilità di difendersi all'interno del processo" e alla Corte d'Appello che ha sostenuto che nella compravendita di diritti tv Berlusconi 'non poteva non sapere', obietta: "Berlusconi non poteva non sapere? E' un principio giurisprudenziale che non sta in piedi. A quell'epoca Berlusconi non gestiva l'azieda. La stessa Cassazione, nel 2008, dice che era l'azienda a decidere gli ammortamenti".

COPPI - "Chiedo che la sentenza venga annullata perché il fatto così come prospettato in mancanza di una violazione di una specifica norma antielusiva non è reato, è penalmente irrilevante". Lo ha detto Franco Coppi, legale di Silvio Berlusconi nell'arringa in Cassazione al processo Mediaset. "Ci aspettavamo l'assoluzione di Berlusconi fin dal primo grado'':ha continuato. Per Coppi in questo processo c'è stato un ''rigetto immotivato delle richieste difensive'' e la sentenza d'appello ''è caratterizzata dal pregiudizio'' verso Berlusconi.

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