rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Calcio & Scandali

Calciopoli, il verdetto: Moggi e Giraudo prescritti ma non assolti

Confermata l’esistenza dell’associazione a delinquere, ma reati estinti per l’ex direttore generale e l’ex amministratore delegato della Juventus. Così finisce Calciopoli

ROMA - E' arrivata la sentenza che mette il sigillo finale sul processo penale per Calciopoli, l'inchiesta partita da Napoli che ormai nove anni fa ha sconvolto il mondo del pallone italiano toccando diverse squadre e in particolar modo la Juventus. Ed è arrivata dopo una camera di consiglio durata oltre sei ore, terminata solamente intorno all'una e dieci del mattino. È un verdetto, quello dei giudici della terza sezione penale della Cassazione, che accoglie in pieno le richieste formulate ieri mattina dal procuratore generale della Suprema Corte Gabriele Mazzotta. Annullata senza rinvio la condanna inflitta in secondo grado a Luciano Moggi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, annullata anche quella di Antonio Giraudo per la medesima accusa nel processo con rito abbreviato. 

Nessuna assoluzione però per l'ex direttore generale e l'ex amministratore delegato della Juventus. A nove anni e otto mesi dal 30 giugno 2005 - data ultima di consumazione del reato - l'associazione a delinquere contestata a entrambi è stata dichiarata prescritta. Per Moggi, tuttavia, la Suprema Corte ha fatto cadere due delle tre imputazioni per frode sportiva in relazione ad altrettante partite del campionato 2004 - 2005 (Cagliari-Juventus e Roma-Juventus) come richiesto dal pg. I giudici della terza sezione penale presieduta da Aldo Fiale hanno invece assolto gli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo, gli unici imputati nei due processi a Calciopoli (quello con rito ordinario e quello in abbreviato) ad aver rinunciato alla prescrizione insieme all'altro ex fischietto Massimo De Santis. Confermata invece per quest'ultimo la pena inflitta in appello, dieci mesi.

Insieme a Salvatore Racalbuto (che ha scelto di non rinunciare alla prescrizione dopo la sentenza di appello) si tratta dell'unico arbitro condannato dei sette che in origine - secondo l'inchiesta della procura di Napoli - avrebbero partecipato all'associazione a delinquere comandata da Moggi. "È stato un processo viziato sin dall'inizio: sono l'unico arbitro rimasto coinvolto per due partite che non riguardavano nemmeno la Juve", ha commentato De Santis a caldo, dicendosi "molto deluso dalla giustizia italiana" per essere "stato discriminato". Alla lettura della sentenza che accoglieva la richiesta di assoluzione per lui, invece, l'altro ex arbitro presente in aula Paolo Bertini si è commosso e ha abbracciato il proprio legale Mauro Messeri. n linea con quanto richiesto da Mazzotta, inoltre, la Corte ha dichiarato la prescrizione (senza proscioglimento nel merito) anche delle condanne inflitte in appello ad Andrea e Diego Della Valle, proprietari della Fiorentina, per due episodi di frode sportiva, del patron della Lazio Claudio Lotito, dell'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e dell'ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini.

Sono state infine confermate le assoluzioni, già arrivate in appello, per gli ex arbitri Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e l'ex presidente Aia, Tullio Lanese, tutti imputati insieme a Giraudo nel processo con rito abbreviato riunito a quello con rito ordinario davanti alla terza sezione penale della Cassazione. "Abbiamo scherzato per nove anni e questa è una cosa spiacevole, perché questo processo abnorme si è risolto in nulla: solo tante spese", ha commentato Moggi uscendo dal palazzo della Cassazione dopo la sentenza. "In nove anni si è appurato che il campionato è stato regolare, i sorteggi regolari e non ci sono state conversazioni sulle designazioni". Duro anche il commento del legale dell'ex direttore generale juventino Maurilio Prioreschi: "Mi sembra difficile predeterminare un campionato con soli due arbitri e tre partite alterate", ha detto commentando il verdetto.

Il pg - pur chiedendo l'annullamento di due singole imputazioni di frode sportiva per Moggi - aveva respinto nella requisitoria della mattinata di ieri la richiesta di prosciogliere l'ex "Big Luciano" dal ruolo di promotore dell'associazione a delinquere, aveva ribadito l'esistenza del sistema associativo riconosciuto dalla sentenza di secondo grado che ha condannato l'ex dg a due anni e quattro mesi e aveva sottolineato come sarebbero stati alterati "gli esiti delle partire del campionato di calcio 2004-2005". Una linea contestata dai legali di Moggi Prioreschi e Paolo Trofino, che davanti ai giudici della terza sezione penale avevano contestato la presunta incompetenza territoriale della procura di Napoli, l'impossibilità di dimostrare l'associazione a delinquere e l'inutilizzabilità delle rogatoria per le famose schede telefoniche comprate e distribuite da Moggi agli arbitri secondo le accuse. Per il toscano Bertini, condannato in secondo grado a dieci mesi, mancava (ha sottolineato il pg nella requisitoria di ieri) la prova dell'utilizzo di una delle schede telefoniche svizzere gli sarebbe stata consegnata e dunque era impossibile dimostrare anche la frode sportiva nella partita Juve - Milan del 18 dicembre 2004.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Calciopoli, il verdetto: Moggi e Giraudo prescritti ma non assolti

Today è in caricamento