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Mercoledì, 24 Aprile 2024
CRONACA / Roma

Le mani della "mala" sulla Capitale

Negli ultimi due giorni sequestrati alla malavita duecento milioni di euro di beni. Alberghi, ville e affari: così 'ndrangheta e clan stanno diventando padroni della Capitale

ROMA - Da piazza Fontana di Trevi al Gianicolo. Da uno dei monumenti della "romanità" al Colle storico della Capitale. Tutto stretto e circondato dai lunghi tentacoli della malavita. I vicoli e la storia di Roma si sono trasformati in un porto sicuro per ogni tipo di "mala". Che ha, nel tempo, allargato il suo raggio d'azione e di influenza fino a diventare, quasi, padrona della Capitale.

Tra affari, immobili e beni di lusso le cosche hanno guadagnato sempre più forza e prestigio. Basta guardare i numeri, impressionanti, degli ultimi sequestri per comprendere la realtà.   

Questa mattina la Guardia di finanza e i carabinieri del Ros hanno sequestrato beni per venticinque milioni di euro a Ernesto Diotallevi, ritenuto dagli inquirenti uno dei capi storici della "Banda della Magliana". Tra i beni sequestrati anche un'abitazione di "assoluto pregio e valore" in piazza Fontana di Trevi e un complesso turistico in Sardegna.

Secondo gli investigatori, lo spessore criminale di Ernesto Diotallevi sarebbe "da lungo tempo cristallizzato negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l'illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità".

E non è finita qui. Perché ieri un'operazione congiunta fra Dia di Roma, Reggio Calabria e polizia ha permesso di confiscare beni per 150 milioni di euro a Giuseppe Mattiani e al figlio Pasquale, ritenuti vicini alla cosca della 'ndrangheta dei Gallico. Nella Capitale il clan era diventato addirittura proprietario dell'hotel Gianicolo, un albergo quattro stelle lusso nell'omonimo quartiere. Un quartiere che era diventato di loro proprietà. Un po' come la Capitale d'Italia.

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