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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Frosinone

Omicidio Serena Mollicone, c'è un quinto indagato

Si tratta di un altro carabiniere, un appuntato. La ricostruzione di FrosinoneToday

C'è un quinto indagato per l'omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa più di sedici anni fa. Si tratta dell'appuntato Francesco Suprano, in servizio a Rieti ma all'epoca dei fatti di stanza ad Arce, nella caserma dove sarebbe stata uccisa la diciottenne. Il sottufficiale, che deve rispondere del reato di favoreggiamento, verrà ascoltato nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo.

Secondo quanto riporta FrosinoneToday, Suprano era già stato coinvolto e poi la sua posizione archiviata, in una precedente indagine. La procura contesta al carabiniere di non aver riferito quanto di sua conoscenza in merito alla presenza di Serena Mollicone, il 1 giugno del 2001, nella caserma del paese. Sono quindi tre i carabinieri iscritti nel registro degli indagati. I principali accusati indagati per omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere sono l'allora comandante della stazione di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco.

La 18enne fu trovata circa 36 ore dopo la sua morte in un bosco ad Anitrella, in provincia di Frosinone. Alcune settimane fa una perizia redatta dal medico legale Cristina Cattaneo - responsabile dell'Istituto di Medicina legale di Milano - porta nuovamente gli inquirenti ad accendere i riflettori sulla caserma dei carabinieri del paese in provincia di Frosinone. Le lesioni al cranio della ragazza, secondo la perizia, sarebbero compatibili con un urto violento sulla porta danneggiata di un alloggio della caserma, sottoposta a sequestro. La perizia era stata chiesta degli inquirenti per conoscere possibili elementi sull'eventuale relazione tra la morte della diciottenne e la sua presenza, il primo giugno (giorno della sua scomparsa), nella caserma dei carabinieri di Arce, dove la giovane sarebbe andata e dove gli investigatori hanno poi sequestrato una porta danneggiata in un alloggio.

Tra le ipotesi prospettate come causa della lesione sulla porta sequestrata - sostiene la consulente - "quella della testa pare di gran lunga più probabile. Pertanto si può evincere che la lesione alla porta sia stata prodotta da un oggetto simile al versante sinistro del cranio di Serena Mollicone o dal suo stesso cranio". Un'altra circostanza che ha avuto un peso nelle nuove indagini è il presunto collegamento con il suicidio del brigadiere Santino Tuzi, il quale per primo testimoniò che Serena era entrata in caserma. Nell'aprile del 2008, il cadavere di Tuzi fu trovato nella sua auto.

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