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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Adolescenti tra sesso, droghe e giochi d'azzardo: l'identikit dei giovani italiani

Infanzia negata e adolescenti grandi troppo presto: per i minori un identikit shock tracciato in occasione del 25° anniversario dalla ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia

Trascorrono le loro giornate con il telefonino in mano (il 92,6 %); fanno uso di alcol, tabacco e cannabis ( 63,4%), conoscono il sexting, l'11,5% di loro gioca d'azzardo on line e oltre il 50% ha subito azioni di bullismo e/o cyberbullimo: questo l'identikit dei 2 milioni e 293.778 adolescenti dai 14 ai 17 anni che vivono in Italia, di questi 186.450 sono stranieri e  in 7.000 vivono in comunità, con molte incertezze sul loro futuro dopo il compimento del 18esimo anno.

La fotografia scattata dal nono Rapporto di monitoraggio sull'attuazione della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza nel nostro Paese, realizzato dal Gruppo CRC, che quest'anno viene pubblicato e diffuso in un'occasione speciale: il 25° anniversario dalla ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia, avvenuta il 27 maggio 1991 con la Legge 176/1991. 

SCOLARIZZAZIONE PEGGIORE D'EUROPA - Gli adolescenti italiani studiano, ma molti di loro abbandonano dopo la scuola dell'obbligo, soprattutto gli alunni disabili. Il 2,2%, infatti entra, suo malgrado, a far parte della categoria dei "NEET" (not in education, employment or training), ovvero quei giovani che non studiano e non lavorano, e non sono inseriti in un percorso di formazione. L'Istat ne ha contati addirittura 2 milioni nel 2014, circa il 24% dei giovani tra i 15 e i 29 anni.

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L'Italia è anche tra i paesi europei con il più alto tasso di dispersione scolastica: il 15% dei ragazzi tra 18 e 24 anni ha conseguito al massimo il titolo di scuola media. Nel 2015, l'8,4% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni ha partecipato ad associazioni culturali, ricreative o di altro tipo; e il 9,7% ha svolto attivita' gratuite in associazioni di volontariato (nel 2014 erano l'8,6%).

L'APPELLO DI SAVE THE CHILDREN - "Ragionare sulle politiche per gli adolescenti, considerandole come parte delle politiche rivolte in senso più ampio ai giovani, è importante" - sottolinea Arianna Saulini, di Save the Children e coordinatrice del Gruppo CRC - "anche perchè è in corso a livello europeo un tentativo di profondo rinnovamento, che mira a promuovere iniziative che mettano definitivamente da parte la visione dei giovani come problema, riconoscendoli pienamente come risorsa, da rilanciare mediante politiche di empowerment. Occorre, inoltre, investire e progettare per garantire un supporto alle famiglie, rinforzando le competenze genitoriali, cosi' come ben evidenziato nel IV Piano Nazionale d'azione per l'Infanzia di cui sollecitiamo l'approvazione".

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"Investire adeguatamente significa permettere agli adolescenti di progettare percorsi di vita, rafforzati da un forte senso di appartenenza e di cittadinanza, e di vivere fuori dalla marginalita', come protagonisti reali - e non virtuali - del tessuto sociale", conclude Arianna Saulini. "significa riconoscergli il diritto a una formazione continua ed efficace e alla sperimentazione di se' attraverso percorsi scuola-lavoro organizzati. E' urgente che si ricominci a parlare dell'adolescenza come di una fase di crescita, di evoluzione e di preparazione all'eta' adulta". 

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