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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sardegna

"Hanno preso i soldi del G8 e distruggono le nostre case"

La procura di Tempio Pausania ha ordinato lo sgombero di 35 edifici, dieci dei quali sono case abitate. Arrivano così le ruspe nel comune di La Maddalena, ma i cittadini e il sindaco scendono in strada per fermale

Sono cominciati i lavori per l'abbattimento di una serie di abitazioni nel comune di La Maddalena, a nord della Sardegna. Le ordinanze di sgombero sono arrivate e insieme a loro ruspe e operai che hanno iniziato i lavori su ordine della Procura di Tempio Pausania che ha avviato le procedure per la demolizione. Sono 35 gli edifici totalmente o parzialmente abusivi, costruiti in aree di particolare pregio ambientale che per la Procura dovranno esser demoliti, una decina di questi sono case abitate.

Non sono d'accordo abitanti, cittadini e sindaco: nonostante fosse prevista una seduta appresa la notizia dell'arrivo delle ruspe l'intero consiglio comunale si è precipitato in località Fangotto, dove si sono avviati i primi sgomberi. Arriva anche il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti. Così dalla mattina cittadini, abitanti e rappresentanti delle amministrazioni locali si sono 'distesi' davanti le abitazioni per cercare d'impedire l'inizio dei lavori. A difesa delle ruspe sono arrivate le forze dell'ordine in tenuta antisommossa.

Attimi di tensione e confusione sono seguiti al blitz: “Siamo accorsi per perorare la causa dei nostri concittadini, per sostenere in questo caso i diritti di un maddalenino che, fra l’altro, ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica e a cui secondo me gli si doveva dare il tempo per esaminare la pratica - spiega il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti, steso per terra con la fascia tricolore - qui lo Stato mostra il suo volto più duro, in un’isola che gli offre ben altri spunti di riflessione, dal mancato vertice del G8 alle mancate bonifiche ambientali".

Infatti gli slogan dei cittadini in protesta sono tutti contro la 'speculazione edilizia' avviata negli anni scorsi per il summit mondiale che doveva svolgersi sull'isola: "Andate ad arrestare quelli che hanno intascato i soldi del G8 invece che distruggere le nostre case" ripetono. Ma durante la mattinata le cose vanno diversamente e l'abitazione di Fabio Are è la prima casa che viene demolita: “Sono un abusivo, ma quando ho iniziato a costruire l’abitazione non ricadeva certo in una zona H, di totale salvaguardia ambientale, ma F2, cioè residenziale turistica. Abbiamo percorso tutte le strade, senza risultati. E’ assurdo che vengano previste le demolizioni di prime case, dopo tanti sacrifici per realizzarle e nonostante il pagamento delle tasse” aveva spiegato alla stampa qualche tempo fa, dopo aver ricevuto l’ordinanza di sgombero.

Ma l'udienza di sospensione della demolizione della casa di Fabio è stata fissata per giugno. Così nonostante i ricorsi, la casa è stata buttata giù. Sembra questo il destino per le altre 34 abitazioni che per ordine della Procura, sono destinate alla demolizione. Visto che la zona in cui era la loro casa è passata da zona turistica a zona di tutela ambientale, da qualche tempo chi continua a vivere nella propria abitazione è ritenuto un abusivo e in automatico è come se la stesse occupando.

“Negli ultimi anni se pensiamo al mancato G8 per il quale si è reso protagonista addirittura di atti di malaffare, lo Stato oggi si presenta e inizia da qui, come primo atto in Gallura, con la sua faccia più cattiva e feroce, a far rispettare le regole e dare il via alle demolizioni. Credo che un maggior tempo per fare il possibile e tentare di salvare il salvabile ce lo saremmo meritati - dice il sindaco Comiti che spera ancora nell'intervento del consiglio regionale - solo la Regione può riaprire i termini per cercare di varare dei piani di recupero”.

La situazione è ancora più complicata, visto che l’isola di La Maddalena è soggetta a vincoli molto rigidi perché si trova all’interno di un’area parco protetta: "I miei concittadini non hanno quindi potuto usufruire di nessun tipo di condono come invece gli altri sardi e il resto degli italiani. E’ vero che le sentenze sono passate in giudicato, ma riteniamo che si potevano tenere in considerazione molti fattori”.

La protesta dei cittadini ha però rallentato i lavori di demolizione e una buona notizia è arrivata: Giuseppe Nieddu, uno dei maddalenini inseriti nell’elenco stilato dalla procura, ha ricevuto un fax direttamente dal Tribunale di Tempio. Il giudice ha deciso che la sua casa per il momento non verrà abbattuta.

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