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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Firenze

Elona Kalesha: la donna fermata nel giallo dei cadaveri nelle valigie a Firenze

È l'ex fidanzata di Taulant Pasho, figlio di Shpetim e Teuta, i cui corpi sono stati ritrovati smembrati lungo la superstrada Fi-Pi-Li. È accusata di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere

Svolta nelle indagini sul duplice omicidio dei coniugi albanesi, Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, smembrati all'interno di quattro valigie, ritrovate per caso nei giorni scorsi in un campo a ridosso della recinzione perimetrale posteriore del carcere fiorentino di Sollicciano, lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Fi-Pi-Li). Con l'accusa di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri è stata arrestata l'ex fidanzata di Taulant Pasho, 33 anni, il figlio della coppia che al momento della sparizione dei genitori, il 2 novembre 2015, uscì dal carcere fiorentino di Sollicciano. Elona Kalesha, 36 anni albanese, accusata dell'omicidio dei coniugi albanesi Shpetim e Tauta Pasho, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio davanti al pm Ornella Galetti subito l'esecuzione del fermo di questa mattina. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati sequestrati un locale in via Fontana, a Firenze, e il garage dell'abitazione dell'abitazione dove abitava la donna nel novembre del 2015, all'epoca della scomparsa della coppia.

Una donna fermata nel giallo dei cadaveri nelle valigie a Firenze

Questa mattina all'alba i carabinieri del comando provinciale di Firenze hanno eseguito il decreto di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze (titolare delle indagini il pm Ornella Galeotti) nei confronti della 36enne albanese, pregiudicata, all'epoca dei fatti convivente con il figlio della coppia dei coniugi uccisi. La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri della coppia. I due erano scomparsi nel nulla cinque anni fa. Il 2 novembre 2015, la figlia di Shpetim e Teuta Pasho ricevette una telefonata da un numero anonimo in cui la madre le diceva di non voler rispondere a nessuno. Da allora, nessuna notizia della coppia. Fu la stessa figlia, Dorina, a dare l'allarme sulla loro scomparsa. Chiamò la trasmissione "Chi l'ha visto?".

All'epoca della loro scomparsa nel novembre di cinque anni fa il figlio della coppia era detenuto proprio nel carcere di Sollicciano per reati di droga: traffico internazionale di stupefacenti. Risulta ai carabinieri irreperibile dal 2016, dopo un'evasione. Il figlio venne messo ai domiciliari dalla fine di ottobre del 2016. Poco dopo evase dai domiciliari. Deve scontare ancora quattro anni.  Shpetim e Teuta Pasho vivevano in Albania e andavano spesso in Toscana, dove vivevano i loro figli. Il 4 ottobre 2015 arrivarono in Italia dove trascorsero un mese andando anche a trovare i parenti a Castelfiorentino. Tutto "normale", fino a inizio novembre. La prima valigia era stata vista casualmente da un pensionato il 10 dicembre, la seconda il giorno successivo. La terza valigia è stata notata lunedì pomeriggio. Poi è stata trovata anche la quarta tra quei rovi e canneti alti oltre due metri.

Shpetim e Teuta Pasho: fermata la fidanzata del figlio Taulant

Quando nel novembre 2015 scomparvero Shpetim e Tauta Pasho, 54 e 52 anni, la 36enne era la compagna di Taulant Pasho, il figlio della coppia. Secondo le indagini la donna ritrovata nella valigia è stata massacrata e asfissiata. L'ipotesi ricostruita dal medico legale è che la donna, di mezza età, deceduta da almeno oltre un anno, sarebbe stata distesa poco prima di morire. Sopra il suo corpo si sarebbe seduto l'assassino, facendo pressione sullo sterno. L'assassino l'avrebbe poi presa a pugni. Sul volto e sulla testa della donna ci sarebbero numerose escoriazioni e contusioni. Diverse le costole fratturate accertate dall'autopsia.

Le indagini dei carabinieri sono iniziate lo scorso 10 dicembre quando per caso un pensionato ha trovato la prima delle quattro valigie dell'orrore nel campo che stava ripulendo dalle erbacce. In poco tempo i militari dell'Arma diretti dal tenente colonnello Carmine Rosciano sono riusciti a risolvere molti misteri, a partire da quello delle identità dei due cadaveri fatti a pezzi. I carabinieri hanno, inoltre, individuato anche il latitante Taulant Pasho, che era irreperibile da quattro anni: si trova detenuto in una prigione del cantone tedesco di Aargau (Argovia) dal 16 ottobre 2020 per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio. L'uomo era evaso dagli arresti domiciliari nel novembre 2016 da un'appartamento di Firenze e da allora aveva fatto perdere le sue tracce in Italia, tornando in seguito in Albania. Dopo la sua localizzazione nella prigione elvetica, la Procura di Firenze, diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha provveduto a far effettuare l'internazionalizzazione di un provvedimento di carcerazione definitivo a carico del 33enne che deve scontare 3 anni e 11 mesi circa di reclusione per reati di droga.

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