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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Siccità, Zaia: "Nel Veneto cattolico sono tornate le messe per l'acqua"

Il governatore del Veneto: "La situazione è tragica, anche in una terra ricca di acqua e di fiumi". Enrico Rossi, presidente della Toscana: "Contro la dispersione idrica bisognerebbe investire 130 milioni l'anno"

"La situazione è tragica, anche in una terra ricca di acqua e di fiumi": lo afferma il governatore del Veneto Luca Zaia. La siccità "ha pregiudicato la produzione di vino. Con undici milioni di ettolitri siamo la prima regione in Italia, ma con questa mancanza di acqua il calo sarà vistoso. Speriamo che il caldo ci regali l'anno del secolo in fatto di qualità, un vino pieno di zuccheri, in particolare il prosecco, ma la quantità è andata. Sa, nelle chiese ho visto ricomparire le messe per l'acqua, il Veneto è cattolico". Con l'Europa, per Zaia, bisogna "sbattere i pugni" per ottenere "fondi straordinari": "Non siamo l'Irlanda delle pecore o la Romania da un milione di vacche. Noi abbiamo 4.500 prodotti tipici conosciuti nel mondo, 350 solo in Veneto".

Sul fronte idrico, in Toscana la situazione è tranquilla dal punto di vista dell'acqua potabile, ed è "pesante" invece per l'agricoltura, soprattutto nel sud della Toscana. Lo ha precisato Enrico Rossi, presidente della Toscana, intervenendo a Radio Rai 1. "La situazione in Toscana dal punto di vista potabile è relativamente tranquilla - ha detto Rossi - non siamo in stato d'emergenza se non all'isola d'Elba e in Lunigiana, ma abbiamo investito 5 milioni in pozzi. E' pesante, sorpattutto nel sud della Toscana, in agricoltura, dobbiamo cercare di tenere ben attivi i 4 mila invasi privati che potrebbero sopperire in questi periodi, cosa che non viene fatta".

Allarme siccità in Italia

Il tema della dispersione idrica resta di strettissima attualità: "I tecnici dicono che se noi vogliamo garantire il rinnovo delle tubazioni, entro i 100 anni, in un medio periodo lungo, forse sarebbe meglio pensare a 50, bisognerebbe investire l'1% degli impianti che abbiamo. In Toscana il patrimonio degli acquedotti è 13 miliardi, bisognerebbe investire 130 milioni l'anno" spiega Enrico Rossi. "Chi dovrebbe farlo? le aziende dovrebbero farlo. Bisognerebbe garantire 1 miliardo l'anno sul territorio nazionale", ha aggiunto.

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