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Martedì, 19 Marzo 2024
Malasanità / Palermo

Sanità, in Sicilia non si cura ma si amputa: lo spettro dei rimborsi

Controlli della guardia di finanza dopo il dossier dell'assessore alla Salute della Regione: i dirigenti hanno segnalato strane anomalie. Alcuni numeri: nel 2012 sono 1.249 gli interventi alle gambe contro i 720 della Lombardia

Ancora è presto per parlare di scandalo. Ma con gli elementi messi a disposizione dall'assessorato alla Sanità si può già parlare di "caso amputazioni" in Sicilia.

Sono i freddi numeri a portare alla ribalta la questione: gli interventi menomanti alle gambe nel 2012, ad esempio, sono stati il doppio di quelli effettuati in Lombardia: ben 1.249 contro 720. Perché?

Il timore è evidente: che dietro questi interventi possa esserci il business dei rimborsi. Da qui i controlli a tappetto stabiliti dal presidente Rosario Crocetta su input dell'assessore Lucia Borsellino. E un dossier che è già stato consegnato alla guardia di finanza. Oggetto: consumo eccessivo di alcuni farmaci rispetto alla media nazionale, in particolare per la cura dell'osteoporosi e del diabete.

CROCETTA - Dure, durissime le paroel del governatore a riguardo: "Stiamo indagando perché molti medici anziché tentare tutte le cure possibili a volte hanno inteso procedere con leggerezza alle amputazioni, così come si è fatto con i parti cesarei. Gli interventi chirurgici menomanti devono essere l'extrema ratio, non possono diventare routine, per potere garantire al medico e alla clinica maggiori guadagni".

ALTRI DATI - Nel dossier dell'assessore Borsellino è evidenziato, ad esempio, come in Sicilia la dose media giornaliera di farmaci per l'osteoporosi è il doppio rispetto a quella nazionale. Il tutto "senza una motivazione epidemiologica". Riportando i numeri nella norma nazionale - come riporta l'edizione palermitana di Repubblica - "l'assessorato ha calcolato un risparmio di 13 milioni di euro; altri 23 milioni sarebbero risparmiati per le statine (colesterolo), 24 milioni per gli antibiotici a uso iniettivo, altri 30 milioni per i gastro-protettori e 10 milioni per i farmaci che servono a dilatare le vie respiratorie. Tutte tipologie di medicinali per le quali l'assessorato ha riscontrato consumi eccessivi e ingiustificati". 

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