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Mercoledì, 24 Aprile 2024
CLASSIFICA SOLE 24 ORE

Gli italiani non amano i loro sindaci

Cala il consenso dei cittadini nei confronti degli amministratori locali: si salvano Vincenzo De Luca (Salerno), Giuliano Pisapia (Milano) e Flavio Tosi (Verona)

ROMA - E' in calo il consenso dei cittadini italiani verso i sindaci. Rispetto al giorno in cui sono stati eletti, infatti, gli amministratori locali perdono in media cinque punti percentuali di fiducia, mentre i governatori regionali ne perdono tre.

Secondo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Ipr Marketing per il Sole 24 Ore per misurare il consenso di sindaci e presidenti di Regione, a salvarsi è solo un amministratore locale su tre. E spesso le dinamiche migliori sono realizzate da chi è stato eletto nelle ultime amministrative.

I SINDACI PIU' AMATI - Tra i primi, torna in testa Vincenzo De Luca, sindaco Pd di Salerno, mentre ottengono buoni risultati Giuliano Pisapia a Milano e Marco Doria a Genova oltre al veronese Flavio Tosi. Tra i governatori vince Enrico Rossi (Toscana), mentre Vasco Errani (Emilia Romagna) ottiene il miglioramento più netto (3,9%) rispetto al voto.

Secondo la graduatoria annuale del Sole 24 Ore, il grado di consenso mantenuto dai sindaci nel corso del governo della propria città, mostra una regola: a spingere in alto i sindaci che si contendono i gradini nobili nella classifica sono quasi sempre le vittorie elettorali ottenute pochi mesi fa. L'effetto-novità fa volare al secondo posto Leoluca Orlando, nonostante i problemi gravissimi di Palermo, porta al quinto posto il comasco Mario Lucini e al sesto il lucchese Alessandro Tambellini. Otto dei 9 sindaci più amati d'Italia sono usciti dalle amministrative della primavera del 2012.

Nel complesso, i sindaci dei capoluoghi di Provincia hanno lasciato per strada 279 punti di consenso rispetto al giorno della loro elezione, con una flessione media del 5 per cento. La crisi, del resto, è una cattiva compagna di strada per chi amministra, e le sue declinazioni locali più dure aprono trappole mortali per l'immagine di chi è in prima linea: lo sa bene Ippazio Stefano, abituato a percentuali importanti prima che il caso-Ilva rendesse la città teatro del drammatico scontro fra diritto al lavoro e alla salute. Il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno, è relegato nelle parti basse della classifica: assieme a lui il sindaco di Foggia Gianni Mongelli e di Catania Raffaele Stancanelli.

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