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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Italia

Siri, gli Arata, la Lega e gli affari dell'eolico: quello che sappiamo dell'inchiesta per corruzione

Perché il sottosegretario Armando Siri è indagato? Chi è Paolo Arata e quali sono i legami suoi e del figlio Federico Arata con la Lega? L'inchiesta partita da Palermo ora è arrivata a Roma e i pm cercano documenti per far luce su alcuni sospetti che portano lontano

I magistrati romani stanno passando al setaccio i documenti acquisiti durante le perquisizioni a casa e negli uffici dell'imprenditore Franco Paolo Arata, accusato di avere "dato o promesso" 30mila euro al sottosegretario Armando Siri, indagato per corruzione.

In particolare gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi, sono al lavoro sui bilanci delle società Alquantara srl, Etnea Srl (operante nel settore del mini-eolico), Solcara Srl (sei torri mini-eoliche) e Solgesta srl (impianti di produzione di bio-metano) e sui file contenuti nei computer e nei telefonini sequestrati. L'attenzione è concentrata sui flussi bancari per cercare di far luce sui rapporti che l'imprenditore ha avuto non solo con l'esponente della Lega ma anche con altri personaggi della politica.

Su Arata da tempo indaga l'antimafia palermitana per via dei suoi contatti con l'imprenditore Vito Nicastri, il "re dell'eolico" agli arresti domiciliari per i suoi presunti legami con il numero 1 di Cosa nostra Matteo Messina Denaro.

Secondo gli inquirenti particolarmente stretto sarebbe il collegamento tra Arata ed esponenti della Lega. Il sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri sarebbe inoltre stato stimolato da Arata a promuovere una modifica regolamentare degli incentivi connessi al mini-eolico.

In particolare nel corso della discussione in Senato della legge di bilancio 2019 -secondo quanto apprende l'Adnkronos- la segreteria di Armando Siri avrebbe inviato al senatore leghista Massimiliano Romeo un emendamento che doveva essere inserito tra quelli prioritari targati Lega ma che poi è stato stralciato in fase di scrematura.

"Le tariffe incentivanti e i premi di cui al decreto ministeriale 6 luglio 2012 e ai suoi allegati, del ministero dello Sviluppo Economico , si applicano agli impianti aventi accesso diretto agli incentivi ai sensi dell'articolo 4 comma 3 , del medesimo decreto, alla condizione che siano entrati in esercizio fino alla data del 30 settembre 2017 e documentino di aver inviato la comunicazione di fine lavori al competente gestore di rete entro il 30 giugno 2017".

Romeo aveva mandato il testo al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, il quale il 14 dicembre 2018 rigirò poi la mail a tutti per conoscenza e anche all'ufficio legislativo del Mit.

Secondo l'autorità giudiziaria - l'ex parlamentare di Forza Italia Arata si sarebbe interessato per conto di Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come "finanziatore" della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Il difensore di Arata, l'avvocato Gaetano Scalise, ha annunciato il ricorso al tribunale del Riesame e l'imprenditore potrebbe chiedere di essere ascoltato dai magistrati romani.

Come si legge nel decreto di perquisizione in particolare il 'fumus' dell'indagine è nel "contenuto di alcune conversazioni tra l'indagato Paolo Franco Arata ed il figlio Francesco nelle quali si farebbe esplicitamente riferimento alla somma di denaro pattuito a favore di Armando Siri per la sua attività di sollecitazione dell'approvazione di norme che l'avrebbero favorito". Insomma, secondo i magistrati una presunta mazzetta da 30mila euro promessa dall'imprenditore all'esponente leghista, ma al momento non vi sarebbe nessuna prova né che l'imprenditore abbia offerto dei soldi a Siri, né che il sottosegretario li abbia ricevuti,

Oggetto delle perquisizioni diversi appartamenti nella disponibilità di Arata a Roma, Genova e Castellammare del Golfo, auto utilizzate dagli indagati, una cassetta di sicurezza intestata all'imprenditore e alla moglie, e le sedi legali di quattro società.

I protagonisti dell'inchiesta: chi è Armando Siri

Senatore, saggista, e soprattutto papà della flat tax proposta dalla Lega: Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti da oggi indagato per corruzione dalla Procura di Roma, è nato nel 1971. Autore di numerosi saggi politici, filosofici ed economici, è giornalista pubblicista dal 1998, Siri ha lavorato come redattore a Mediaset ed è stato autore di programmi televisivi.

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Da giovanissimo è stato attivista della gioventù socialista e poi amico personale e collaboratore di Bettino Craxi. Siri è noto soprattutto per essere l'ideatore di una delle principali riforme sostenute dal Carroccio: la flat tax al 15% su tutti i redditi da lavoro, proposta depositata presso la Camera dei Deputati nel giugno 2015 dal gruppo parlamentare della Lega Nord. La collaborazione con Matteo Salvini è iniziata nel dicembre 2014 e nel maggio 2015 Siri è stato nominato responsabile economico e della formazione di 'Noi con Salvini'. Siri è anche ideatore e organizzatore del format Scuola di Formazione Politica, che nel luglio 2015 viene proposto da Salvini come contenitore formativo e didattico rivolto a tutti i simpatizzanti e attivisti della sua area politica.

Siri ha inoltre lavorato alla stesura del testo di legge che propone l'introduzione del servizio civile obbligatorio e retribuito per tutti i giovani maggiorenni ed è autore della proposta del reddito di avviamento al lavoro. Alle elezioni politiche del 2018 si è candidato con la Lega ed è stato eletto nel collegio dell'Emilia Ovest. Poi la nomina a sottosegretario di Stato presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Come ricordato oggi dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, nel curriculum del sottosegretario Armando Siri vi è un'altra macchia: nel 2014 patteggiò una condanna per bancarotta fraudolenta per il fallimento di MediaItalia. "Per me uno che patteggia una bancarotta è colpevole di una bancarotta. Poi io ho le mie valutazioni ritenendo che la bancarotta sia un reato grave, evidentemente il ministro Salvini la pensa diversamente" ha detto il presidente dell'Anac in un'intervista su Radio Capital, commentando il fatto che il ministro dell'Interno Salvini abbia definito Siri "persona onesta e specchiata". Sulla vicenda Siri ha sempre affermato di non aver commesso alcun reato e di aver patteggiato perché impossibilitato a sostenere economicamente le ingenti spese processuali.

I protagonisti dell'inchiesta: chi è Paolo Arata

Paolo Franco Arata, genovese ora 69enne, alla fine degli anni ottanta venne chiamato dall'allora ministro dell'Ambiente Giorgio Ruffolo a ricoprire la carica di commissario straordinario per l'emergenza mucillagini quale professore di ecologia e direttore dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare.

Tra il 1994 e il 1996 Arata è stato deputato di Forza Italia dopo essere stato eletto in Toscana, continuando ad occuparsi di ambiente. Da professore di ecologia è stato vicepresidente del Forum Energia e società, ed è stato all'interno di diverse aziende attive nel settore del mini eolico, del fotovoltaico e del bio-metano.

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Paolo Arata il 16 luglio 2017 viene invitato da Salvini a parlare al convegno programmatico della Lega che si tiene a Piacenza accreditandolo con tre tweet che lo esaltano come autore del programma energia e ambiente del Carroccio.

Arata disse che bisognava "riprendere in mano la questione energetica", tanto che Salvini stesso lo accreditò alla presidenza dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Nomina stoppata da Di Maio.

Arata infine si sarebbe presentato come responsabile nazionale dell'ambiente del centrodestra all'assessore regionale siciliano Alberto Pierobon lamentando "che una sua società aveva delle autorizzazioni bloccate da quasi due anni, dicendo che era vittima di un'ingiustizia e che era pronto a rinunciare a ingenti investimenti in Sicilia attaccando la Regione anche sulla stampa per la burocrazia lumaca"

"Ho ascoltato le sue argomentazioni, ha continuato a contattarmi ma non ho fatto nulla di particolare se non garantire il buon andamento dell'amministrazione - dice Pierobon - ho chiamato l'assessore Cordaro per dirgli di verificare quanto mi era stato riferito, per capire se il problema era reale e se era tutto in regola. Non ho mai avuto alcun favore da questo signore, non ho mai garantito alcuna utilità, non sono mai stato a pranzo, mai frequentato, neanche per un caffè. Tra l'altro non avrei neanche il potere di farlo, le procedure sono in capo ad uffici di un altro assessorato''.

''I settori dei rifiuti, dell'energia, depurazione, sono ad altissimo impatto economico e hanno un elevato rischio di attirare l'interesse della criminalità organizzata. Quindi bisogna alzare sempre di più le misure di trasparenza e di sicurezza per evitare infiltrazioni".

Chi è Federico Arata e quali legami con Lega

Ma i legami tra Arata e la Lega non si fermano qui: come scrivono Giovanni Tizian e Stefano Vergine sul sito dell'Espresso il figlio di Paolo, Federico Arata, sarebbe lo spin doctor internazionale della Lega – o almeno così si definisce lui – che in questi ultimi anni ha lavorato per trovare alleati di Salvini nel mondo, ad organizzare un incontro fra Trump e Salvini l’8 dicembre del 2017 a New York e ad accompagnare Bannon a Roma nel settembre 2018.

Ora il Corriere della Sera ha scoperto che Federico Arata sarebbe stato assunto a palazzo Chigi dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

Il contratto è stato firmato con il Dipartimento programmazione economica. È stato appena registrato dalla corte dei conti.

"Se quanto riportato dal Corriere della Sera corrispondesse al vero circa l'assunzione di Federico Arata, figlio dell'imprenditore-faccendiere Paolo, da parte del Sottosegretario Giancarlo Giorgetti a palazzo Chigi, allora ci troveremmo di fronte a un vero e proprio caso" spiega il Movimento 5 stelle che attacca direttamente Salvini in una nota. "La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo. Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini''.

Il Partito Democratico chiede al premier Giuseppe Conte di riferire in Parlamento. 

Pronta la replica della Lega: "Parlamentari e ministri della Lega continuano a lavorare anche in questi giorni di festa. Non rispondono a polemiche e insulti che si sgonfieranno nell'arco di qualche ora. Federico Arata è persona preparata. Alleghiamo curriculum"

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