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Giovedì, 28 Marzo 2024
La storia / Roma

Sirio, il bambino tetraplegico rimasto senza alimenti per l'attacco hacker alla regione Lazio

Per il piccolo di 8 anni il blocco dei sistemi si è tradotto nell'impossibilità di ricevere le cure di cui ha bisogno

Sirio Persichetti è un bambino di quasi otto anni sopravvissuto a un episodio di "morte in culla" (Sids) a 50 giorni di vita, con una diagnosi di tetraparesi spastica e una paralisi cerebrale. Ora è "un combattente per la libertà e l'autonomia", come scrive la mamma che cura i suoi account "Sirio e i tetrabondi" su Twitter, Facebook e Instagram raccontando la quotidianità del piccolo. Nelle scorse ore il bambino, di Roma, è rimasto senza sonde e senza alimenti a causa dell'attacco hacker alla regione Lazio.

L'ondata di assalti informatici che ha colpito la regione Lazio non ha messo a rischio solo le prenotazioni per il vaccino e i dati sanitari di milioni di cittadini. Attaccare determinati server vuol dire bloccare la quotidianità dei più fragili, di chi dipende da forniture ed assistenza. Per Sirio il blocco dei sistemi si è tradotto nell'impossibilità di ricevere gli alimenti e le cure di cui ha bisogno. "Grazie ai grandissimi geni che hanno fatto l'attacco hacker alla regione Lazio oggi mio padre è andato a prendere tutta la fornitura di alimenti, sonde e siringhe e non si è riusciti a concludere nulla. Una giornata buttata: persone con disabilità e caregivers ringraziano!", ha scritto la madre Valentina Perniciaro su Twitter. Valentina è presidente della Fondazione Tetrabondi, organizzazione no profit "che prova a conquistare la libertà per Sirio e i bimbi come lui".

La madre, che ogni giorno racconta sui social network la quotidianità del bimbo, ha spiegato cosa è accaduto: "Ieri mio marito Paolo è andato alla Asl per prendere le forniture per Sirio, che si alimenta solo con una sonda; ha aspettato inutilmente come tutti gli altri. I terminali erano bloccati per l'attacco e non ci hanno consegnato nulla. Mio marito dovrà tornare". "Fare un po' di fila è l'ultimo dei nostri problemi - precisa la mamma - se confrontato con il fatto che in Italia i disabili non possono decidere nemmeno come nutrirsi. Da quando ho deciso di integrare la dieta di mio figlio con cibi freschi, come frullati o omogenizzati, ci hanno comunicato che taglieranno del 50% gli alimenti".

Le indagini sull'attacco hacker alla regione Lazio

Sono i pm dell'antiterrorismo e del pool reati informatici della procura di Roma ad indagare sull'attacco hacker che ha colpito il Ced-Centro elaborazione dati regionale del Lazio qualche minuto dopo la mezzanotte di domenica 1 agosto. Una prima informativa della polizia postale, che ha avviato indagini serrate d'intesa con i magistrati di piazzale Clodio, è arrivata ieri pomeriggio sul tavolo del procuratore capo Michele Prestipino che coordina l'inchiesta insieme al procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli. Nel fascicolo contro ignoti, formalmente aperto martedì mattina, si procede per diversi reati tra cui l'accesso abusivo a sistema informatico e la tentata estorsione.

Secondo quanto emerso finora l'attacco con "ransomware cryptolocker", un malware che cripta i dati per poi estorcere denaro, in questo caso non ha portato però a una richiesta di "riscatto". Le indagini puntano ora a fare luce sull'origine e lo scopo del violento attacco, che ha anche provocato la disattivazione del portale per i vaccini. Un'offensiva partita dall'estero con un possibile rimbalzo in Germania. L'indagine è affidata ad entrambi i pool, con due sostituti, poiché l'attacco ha coinvolto un sistema informatico importante come quello del Lazio anche sotto il profilo della tutela dei dati sensibili di personalità dello Stato, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Mario Draghi.

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